Bill Bryson è, come sempre, bravissimo, ma mi è bastato leggere il suo libro, fare un viaggio virtuale in Australia. Continuo a pensare che ci siano posti meno vuoti, meno caldi, meno pericolosi e noiosi da vedere (quando si potrà, siamo pur sempre ancora nel 2020). Non resisterei due giorni in Australia.....forse nemmeno 24 ore.
...ContinuaDell'Australia non ne sappiamo proprio niente, e Bill Bryson è magnifico nel raccontarci tutto quello che dobbiamo sapere (e dovremmo pure vedere dal vivo, sicuro).
Bush cos'è? Non lo capiremo mai.
Motivi, motivi per partire, e poi boom! Altri dodici animali brutalmente letali che ti fanno venir voglia di fuggire ancora più lontano di dove sei adesso (a me basta il ragno dei cunicoli, un grosso e raccapricciante nope).
I coccodrilli però fanno paura anche agli australiani.
Aborigeni.
Monotremi.
Ne sapete qualcosa dell'incendio che ha distrutto un'area grande quanto l'Italia? Lo immaginavo.
L'Australia è primitiva e arcaica, ma poi svolti l'angolo (ovvero duemila chilometri) ed è di nuovo pulita, fresca e cortese.
...ContinuaGoduria dello humour anglosassone anche se, purtroppo, non sono riuscita a trovare il libro in versione originale. Bravo comunque il traduttore che ha saputo rendere il sorriso alle righe decisamente esotiche di questo racconto di viaggio un po' folle. Non è un libricino, né una guida tradizionale e ti fa toccare un po' tutte le faccette del Down Under. Un gioiellino.
...ContinuaSiempre me he sentido atraido por este país, quizás por su lejanía. El caso es que tras leer este libro he descubierto que no tenía ni idea.
Bill Bryson nos cuenta muchas cosas de sus viajes y de información general de una forma amena y educativa.
Opera gradevole e decisamente scorrevole.
Il pregio principale e' quello di porsi come obiettivo, ad ogni pagina, il bilanciamento tra l'aneddoto divertente e la trattazione scientifica, nel senso di approfondita e curata, di quali siano le caratteristiche salienti di un continente (chiamare nazione l'Australia e' palesemente riduttivo).
L'autore ci riesce, e ci riesce spesso. Si comprende facilmente perche' Bryson sia un autore di opere di viaggio apprezzato e stimato. La lettura mi ha dato, come prima reazione, una gran voglia di partire e di vedere con i miei occhi quel che Bryson descrive.
Non e' una guida esente da difetti; nella maggior parte dei casi si tratta di elementi di poca entita', nulla che mi abbia fatto pensare ad un "brutto libro". L'intoppo, piu' o meno latente, che piu' mi ha dato da pensare e' la relativa ripetitivita' (e prevedibilita') della narrazione: in ogni capitolo sappiamo che troveremo la descrizione degli animali pericolosi (autentica fobia dell'autore), sentiremo ripetere che in Australia fa MOLTO caldo, che le distanze sono dilatate, le strade deserte, dritte e desolate, e via discorrendo.
Ripetibilita' e prevedibilita', dicevamo, o forse sarebbe meglio parlare di coerenza? In fondo un capitolo di un libro (uno qualunque? Immagino di si) di Bryson ha, ed il lettore pensa "deve avere", queste caratteristiche; Cambiarle probabilmente porterebbe a qualcosa di piu' artificiale.
E' questa riflessione che mi spinge a pensare che questo sia un bel libro; questa riflessione accompagnata dalla consideraione che questo e' il primo libro di Bryson che leggo. Rimarrebbe, dopo due libri, dopo tre o piu', la stessa valutazione? O inizierebbe una fase di stanchezza piu' o meno acuta? Non lo so, ed in ogni caso la risposta non avrebbe nulla a che fare con il giudizio si questa opera.
Ci sono poi elementi davvero minori. E' un libro che in certi casi si limita ad accennare piu' che a descrivere. Facciamo una proporzione: un libro di 300 pagine che racconta di un lungo giro attraverso tutta l'Europa potrebbe essere esaustivo? No, non lo sarebbe nemmeno un libro che parli solo dell'Italia, o di una sola regione. Non vedo dunque come potrei aspettarmi che questo libro lo sia.
...Continua