Mia recensione:
https://ilrifugiodilongjohnsilver.blogspot.com/2018/07/fantasy-science-fiction-2-luglio-agosto.html
Secondo numero dell'edizione italiana di 'The Magazine of Fantasy & Science Fiction' ed a mio avviso va un po' meglio del numero 1.
Nel suo editoriale introduttivo Armando Corridore anticipa il filo conduttore del volume, ovvero la contaminazione ancora più spinta tra elementi dei sottogeneri del fantastico.
SIPPULGAR DEI SORTILEGI (Robert Silverberg) 6/10
Viaggio nelle terre esotiche del mondo fantastico di Majipoor.
Un mercante vuole scoprire a quale destino è andato incontro il cognato.
Più che la storia in sé ho apprezzato l'ambientazione riuscita: ho immaginato gli scorci, i colori, gli odori ed il mistero di una città di confine dove si mescolano lingue, religioni e culture. Lettura scorrevole, ma nulla più.
MAGIA PER NEGATI (Ron Goulart) 6/10
Una versione bizzarra del tema della vendita dell'anima al diavolo per il successo.
Il protagonista deve rintracciare una vecchia fiamma per rinegoziare il contratto stipulato con un demone anni prima senza molta lucidità.
Anche in questo caso lettura scorrevole ma poco incisiva.
I DIRITTI DEI PADRI (Paul Di Filippo) 7/10
In due pagine smilze Di Filippo confeziona la sua rubrica fissa guadagnandosi facilmente la nostra attenzione ed il nostro sorriso.
GIOCO DI SPECCHI (Robert Sheckley) 8.5/10
Sheckley riesce a toccare un tema serio ed attualissimo, ovvero l'egoismo di certi uomini che non riescono ad accettare l'idea che una donna possa respingerli per scegliere un altro uomo.
Finale davvero riuscito. Ottimo
IL NOME DEI FIORI (Kate Wilhelm) 10/10
Bello, struggente, romantico.
Come si suol dire questo è il pezzo che vale da solo il prezzo di copertina.
Un uomo si ritrova suo malgrado a conquistare la fiducia di una bambina indifesa ed al tempo stesso l'attenzione indesiderata di un agente dell'FBI.
La storia si dipana come un poliziesco, ma evolve in qualcosa di ancor più affascinante ed è coronata da un degno finale.
UNA ROSA PER L'ECCELSIASTE (Roger Zelazny) 7.5/10
Tenera e disperata storia d'amore tra i deserti rossi di Marte.
Ma lo stile di Zelazny mi piace poco. Troppa religione mischiata a questa storia ed una scrittura a tratti insopportabile. La trama però salva tutto il resto.
Finito di leggere ormai da un bel po’ volevo parlare del secondo numero di questa nuova serie Italiana, di cui ho già ampiamente parlato in due precedenti post, e che si sta rivelando davvero un’ottima rivista e una buona spesa.
Già dalla copertina si può intuire che il numero è maggiormente incentrato sul Fantasy. Il drago, il libro di magia e la maga o strega sono tutti elementi che ci fanno capire che la rivista questa volta ha elementi magici che fondono Fantasy e Fantascienza. La rosa che appena si intravede sul libro non credo sia casuale, ben tre racconti hanno a che fare con i fiori in qualche modo e due in particolare con le rose. Ma si intravedono anche elemnti un po’ più oscuri legati alla magia nera e all’Horror, che richiamano anche all’Heroic Fantasy.
Il vero tema del numero sembra però essere la commistione tra i generi, ognuna delle strorie ha varie elementi che possono benissimo rientrare in differenti generi letterari, sebbene di base ci sia quasi sempre un po’ di Sci-Fi (che già di per se non è mai stato un genere puramente definito, che si mescola con gli altri, ricco di sfaccettature e sottogenere che a loro volta si rimescolano) ogni racconto ha sempre una forte componente o che ricalca elementi spesso appartenetni ad altre realtà letterarie, come già abbiamo detto spesso è il Fantasy, la magia, a volte nera.
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Continua a leggere la recensione http://n7blog.altervista.org/2013/10/fantasy-science-ficton-anno-i-numero-2/
5 stelline a "Il nome dei fiori". Davvero stupendo.
4 stelline a "Magia nera per negati" e "Una rosa per l'Ecclesiaste"
Il brevissimo racconto di Di Filippo è originale e divertente, specie per chi si intende di fantascienza e conosce gli autori citati.
Non male questo numero della rivista, mi ha convinto a comprare quelli successivi nonostante i numerosi refusi.
* "Sippulgar dei sortilegi", di Robert Silverberg: mediocre. L'ambientazione sembra una copia sbiadita della Terra morente di Vance, ed il finale non c'è. Oppure non l'ho capito io.
* "Magia nera per negati", di Ron Goulart: carino, anche se scritto in modo confuso.
* "I diritti dei padri", di Paul Di Filippo: solita maestria dell'autore.
* "Gioco di specchi", di Robert Sheckley: originale e piacevole.
* "Il nome dei fiori", di Kate Wilhelm: si legge bene, soprattutto la prima metà. Poi si perde un pò, con un finale buttato li.
* "Una rosa per l'ecclesiaste" , di Roger Zelazny: non ho letto molto di questo autore e quel poco che ho letto, compreso questo racconto, non è decisamente nelle mie corde. Non scrive male, ma è uno stile troppo ampolloso e pieno di citazioni e rimandi culturali. In una parola: snob. Forse sono io che non ho le giuste coordinate culturali, oppure semplicemente al suo tempo era un bel modo scrivere, ma a me risulta indigesto.
Alla fine, questo secondo numero presenta lo stesso livello qualitativo del primo. E non è un complimento.