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L’Elara sembra aver ormai consolidato la sua pubblicazione della versione Italiana della rivista, facendola conoscere ed apprezzare dai lettori e anche dagli edicolanti che oramai non ti guardano più come se tu fossi un alieno che viene a chiedere cose strane di cui non hanno mai sentito parlare, anzi ormai anche loro ti sanno dare indicazioni sul probabile giorno di arrivo. In linea di massima si mantiene sul livello degli altri numeri, anche se fino ad ora ho visto numeri molto più ricchi di storie interessanti, forse un po’ inferiore, ma comunque un buon acquisto.
Fantasy & Science Ficton Anno II Numero 6
Forse per la prima volta questo numero di Fantasy & Science Ficton non vi è un filo conduttore vero e proprio, un argomento o un qualcosa che accomuni i vari racconti, ma certo non è sempre facile riuscire a trovare racconti accomunati da un unico tema, che siano inediti e recenti, e in Italia abbiam sopratutto bisogno di questo, novità e inediti, che nel genere Fantascientifico, Horror e Fantasy un po’ mancano e si va avanti di ristampe in ristampe o si vedono sempre e solo i soliti nomi, mentre questi generi si evolvono e sviluppano, e continuano ad essere prolifici sopratutto all’estero, sopratutto in America, da cui la versione originale di Fantasy & Science Ficton viene. Le storie sono varie, si va dal Fantasy ambientato nell’antico egitto, l’ironia legata ai supereroi, i morti, i non morti e gli spiriti per poi passare per un storia di Fantascienza e una tra Fantascienza e fiaba e concludere con una storia New Weird.
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Un altro bel numero della rivista, con pezzi che variano e, a mio parere, coinvolgono di più o di meno solo in base al gusto personale. Sempre bella la rubrica di Paul di Filippo. Ho apprezzato, in queto numero, il "Fabularium" di Aldridge e l'allegro "Miss Prinks" di Dickson, ma è una mera citazione di due fra le opere del volume, non per questo le altre sono da buttare.
...ContinuaQuesto volume ha una qualità maggiore rispetto ai precedenti per i racconti presentati, con Cambias e Dickson su tutti.
Ciò detto, è doveroso specificare che i numerosi errori ortografici ne rovinano la lettura. Da una rivista di questo livello mi aspetto una maggiore cura editoriale, non stiamo parlando di una oscura fanzine diffusa in cinquanta copie.