[...]In questo numero di Fantasy & Science Fiction si parte da un tema ben preciso, ma non riesce ad abbracciare tutte le storie in esso contenute. La parola e la sua magia, è questo il tema, le lettere e in particolar modo gli ideogrammi Giapponesi e Cinesi sembrano imbrigliare le parole e i concetti su carta caricandoli di una sorta di magia, un potere, che assume connotati e caratteristiche diverse a seconda della cultura e delle componenti della parola stessa, dal suo significato e dalla sua etimologia. Le lettere e i simboli possono però assumere significati più spirituali, dal tono religioso, diventando un modo per pregare ed entrare in contatto con il divino. Due sfaccettature del potere delle lettere che possiamo vedere in Letteromante e in I Tre Doni.
Dalla spiritualità si passa poi alla sua controparte malvagia, ma necessaria, non può esserci bene senza male, e ordine senza caos, così in Soluzione Infernale vediamo come questi due mondi sono strettamente legati, l’aldilà e l’aldiqua, e come una semplice risposta possa mettere in crisi l’uno e l’altro, come nei due racconti citati precedentemente la parola continua ad essere centrale, ma in un modo differente.
In Millennium invece vediamo un’altro aspetto del regno dei morti, dell’inferno, in un brevissimo racconto in cui con un semplice desiderio, formulato nel modo giusto, con le giuste parole, si può ingannare il diavolo.
I restati racconti come dice lo stesso Armando Corridore si inoltrano di più nella psicologia e nell’interiorità umana, in Plumage from Pegasus vediamo il dramma degli scrittori che sono tormentati dallo scrivere, nel solito modo ironico di Paul Di Filippo. Si passa poi a qualcosa di più fantascientifico, e meno fantastico come il resto dei racconti, in cui si analizza l’amore eterno in un futuro in cui si vive quasi in eterno con Finché Morte Ci Separi. Ed infine, in Il Paese d’Autunno, si analizza la staticità e il timore del cambiamento, la meraviglia e la nostalgia per qualcosa che ci sembra sfuggire, nel ricordo di un periodo di vita passato e ormai perduto e nell’attesa che un’altro monotono e piatto finisca.[...]
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