no, non era un audiolibro bensì una lettura a più voci, quasi uno spettacolo teatrale trasmesso su YOUTUBE ma con un gracchiante audio da da serie radiofonica stile anni 40....mi emoziona anche solo descriverlo!
Ho trovato che quello da molti descritto come mappazzone complicato ed indigesto, qui sia stato reso in modo non solo fruibile per l'intelletto di tutti, ma anche molto piacevole e diverso da qualsiasi altra cosa letta o ascoltata.
Il personaggio è proprio l'uomo nella sua natura più istintiva: scende (non credo di spoilerare nulla) a patti col diavolo per togliersi ogni capriccio e, anche se la mia descrizione è riduttiva ed irrispettosa, la sostanza in fondo è questa. Sono le scelte dell' essere umano, sia nella sua accezione animalesca ed egoista, che nella sua accezione individualista e con "gli scrupoli postumi", a creare situazioni e conseguenze di cui spesso non ha più il controllo.
I balzi temporali e quel po' di "effetto fiaba" a cui l'autore ricorre per disturbare i miti assoluti ed assoggettarli alle sue brame rendono la storia piuttosto balzana ed a tratti buffa, ma le sue avventure non lo portano mai sentirsi pienamente soddisfatto, realizzato, anzi...la noia subentra, gli amori diventano un impiccio e già la smania vola in avanti pretendendo nuove pietanze. Che sia questo, in fondo, il destino dell'uomo? Nulla ci soddisferà mai appieno? é nella nostra natura non goderci il presente a lungo ma aspirare sempre ad altro, anche se il nuovo desiderio è moralmente inaccettabile, razionalmente inconcepibile o un dispotico tiranneggiare generato da manie di grandezza ,perchè non si resti che "un nome tra tanti" ?
Probabilmente questa è la mia chiave di lettura: l'essere umano non si gode veramente nulla, la perenne insoddisfazione non genera altro che brama insaziabile e distrae da tutto ciò che ci accade veramente: non a caso Faust, ormai vecchio e poco lucido, non solo non capisce più come gestire i suoi desideri, ma non capisce neppure quando il suo tempo è scaduto...
..quest'ultima, per me, è la più grande perdita.
I meridiani sono sempre garanzia di qualità. L'edizione di Fortini in versi è splendida, l'apparato di note è a mio avviso imprescindibile soprattutto per chi come me non ha competenze in lingua tedesca oppure ha bisogno di chiarire i rimandi all'epica greca (nel Faust II).
...ContinuaNe ho letto all’incirca metà, ma poi l’ho abbandonato. È bello, ma non avendo assolutamente NESSUNA preparazione in letteratura tedesca non sono riuscita ad apprezzarlo fino in fondo. Sarebbe stata una lettura fine a se stessa, tra l’altro in traduzione italiana... l’ho rimesso sullo scaffale (però so esattamente dove trovarlo se volessi riprenderlo)
...ContinuaQuesta estate ho voluto misurarmi con questo grande capolavoro della Letteratura mondiale. Poi, alla fin fine, come sarà nella sua integralità quest'opera che tutti citano, e dalla quale tantissimi hanno tratto ispirazione per commenti di ogni tipo?
Questa edizione ha il pregio di possedere una bella Introduzione e delle note esaustive ma poco ingombranti a fine volume. Soprattutto ne ho ricavato l'idea di una traduzione priva di orpelli (al contrario di altre che mi è capitato di sfogliare).
Chi conosce a grandi linee la vicenda di Faust, avrà ben nota la prima parte della tragedia ma magari non immagina nulla della seconda: che è un guazzabuglio delirante di situazioni, personaggi, immagini, davvero impressionante. Chissà quale sarà mai la fatica di uno studente tedesco..
io ero curioso di arrivare alla fine, perché avevo in testa la messa in musica dell'ultima scena da parte di Gustav Mahler. Alla fin fine, quello che mi era apparso delirante in quel contesto, qui ha assunto una reale coerenza.
Però, un consiglio: io mi sono fatto accompagnare anche da una lettura a più voci, realizzata anni fa nella nostra RadioTre (e che potete ritrovare su YouTube https://youtu.be/ajooiozegtk ). L'ho trovata utilissima. Soprattutto per condividere certo sconcerto in una trama tanto ardita e, non di rado, criptica.
Da una parte una trama estremamente interessante di un uomo che fa una scommessa con il diavolo (non una vendita di anima e basta) sostanzialmente per insofferenza nei confronti della vita.
Dall'altra, una struttura che divaga incredibilmente dando fiato a lunghe scene, per me, molto noiose.
C'è anche un finale completamente romantico, in linea con la filosofia goethiana, ma decisamente pretestuoso.
Infine c'è la questione della traduzione, un poema in rima e metrica strettissima che vengono completamente perdute in italiano rendendo ogni passo complesso e farraginoso indipendentemente dal contenuto.