Un'esplorazione affascinante ai limiti della comprensione della fisica quantistica, che apre molte domande evitando la filosofia metafisica. Non lo considero un libro di divulgazione ma una richiesta di dibattito: di portare al centro della discussione la visione relazionale senza pregiudizi. Tanti i temi toccati e richiede tempo per essere assimilato. Resta un grave difetto editoriale: quella specie di comic sans nei titoli dei capitoli.
...ContinuaMica lo so quanto abbia capito di meccanica quantistica al termine delle cose, ma un paio le ho comprese con certezza:
A - che mi sono divertito come al circo a leggere della vicenda dei quanti quasi a mo' di feuilleton
B - che chi cita i Led Zeppelin per spiegarmi l’entanglement avrà la mia stima e il mio affetto ab aeterno
Grazie Professore, alla prossima storia...
C'è un motivo specifico per cui mi sono appassionato a questa lettura, molto di più di quanto mi abbiano appassionato i due precedenti "Sette lezioni di fisica" e "L'ordine del tempo", pure interessanti: mi sono sentito giovane, e ho ricordato le mie passioni giovanili di filosofia della scienza e i miei studi, anche in previsione dell'esame di maturità, sui grandi libroni della Garzanti della Storia del pensiero filosofico e scientifico di Geymonat. Che infatti sono andato l'altro giorno a riprendere a casa di mamma, scoprendo un bel po' di segni a matita fatti a suo tempo, e rileggendo alcune parti per me allora fondamentali e illuminanti, come il capitolo su Mach e quello sull'empirismo logico di Carnap e soci.
Insomma, mi sono sentito emotivamente vicino alle passioni di Rovelli, anche se ho preso una strada completamente diversa nella vita e infatti, scoprire - non ci avevo mai fatto caso - che ha praticamente la mia stessa età mi ha indirettamente chiarito un po' di cose del suo modo di scrivere e dei suoi riferimenti culturali.
Con l'occasione, mi sono anche letto ciò che si scriveva sui citati libroni a proposito della critica di Lenin all'empiriocriticismo, visto che Rovelli parla lungamente della disputa fra Lenin e Bogdanov (a Bogdanov, assieme a Heisenberg, è in pratica dedicato l'intero libro). E vi ho trovato la classica difficoltà di allora di quel mondo di sinistra e comunista a fare i conti con le fallace dei propri miti. Chi ha scritto quel brano palesemente si rendeva conto che la critica di Lenin a Bogdanov era il larga misura pretestuosa e di pura polemica politica, e non particolarmente ben fondata in termini filosofici. E tuttavia si manteneva sempre sul filo di un'ambigua approvazione di fondo delle tesi di Lenin, accusando (ingiustamente, come dimostra ampiamente Revelli nel suo libro) Bogdanov di "metafisica".
Comunque, a parte il fatto che mi sono sentito giovane, il libro è consigliabile a tutti soprattutto per la prima parte dedicata ai paradossi della meccanica quantistica e alla sua enorme importanza nella nostra vita. Anche la seconda parte, più filosofica, è estremamente affascinante in particolare per la proposta della visione relazionale della fisica quantistica (il mondo e noi tutti siamo relazioni, non oggetti), anche se il tentativo di estenderlo agli aspetti della mente mi sembra ancora molto acerbo.
...ContinuaPrimo libro del 2021. Sempre interessante leggere Rovelli e questo libro è una combinazione tra scienza e filosofia. La parte scientifica non è semplice come in altri suoi lavori, ma la parte filosofica è abbastanza interessante, soprattutto nelle conclusioni finali.
...ContinuaMolto bello, argomento difficile, però sono riuscita a leggerlo senza difficoltà, grazie alla capacità di scrittura e di divulgazione di Rovelli.
Fa riflettere.