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http://www.webalice.it/michele.castellano/SF_Fantasy/cosaleggo/I%20Maghi%20degli%20Elementi.html
Questo è il secondo volume di quella che è stata ora intitolata La Saga della Regola, dopo il primo volume dal titolo Il Dominio della Regola che aveva inaugurato questa collana Odissea Fantasy della DelosBooks.
Nel mio commento a quel primo libro avevo sottolineato l'immaturità stilistica, la difficoltà a gestire la narrazione, pur in presenza di una struttura di racconto apprezzabile, di una fantasia ed inventiva del tutto soddisfacente, e mi auguravo una evoluzione positiva per il seguito che davo per scontato.
In presenza di questo seguito, devo riconoscere qualche passo positivo, ma sempre sopratutto nella struttura del racconto, che diventa più complesso e ben controllato nel suo svolgimento, senza grosse innovazioni rispetto alle basi poste nel romanzo precedente, ma anche senza incongruenze.
Lo stile rimane però quello precedente, e quindi la narrazione non "scorre" sciolta, le descrizioni stentano ad acquisire sostanza. Mi sembra solo di cogliere una cura maggiore a ridurre proprio le parti che risultano più difficili da affrontare.
I personaggi rimangono sempre molto lineari, quasi unidimensionali, nonostante il tentativo esplicito, ed il notevole sforzo profuso, di dotarne almeno qualcuno di una personalità più variegata, di renderli sfacettati, problematici.
Non è un brutto romanzo, ma alla pari con il suo predecessore si legge senza molto entusiasmo, perchè molto della vicenda appare scontato, e perchè la tensione della vicenda non riesce a trasmettersi molto bene al lettore.
Abbastanza efficace la contrapposizione continua degli avvenimenti nei diversi scenari in cui la storia si svolge, anche se ho l'impressione non sia ben gestito l'aspetto cronologico, o forse io mi sono perso qualcosa.
Un romanzo senza infamia e senza lode, probabilmente migliore della gran quantità di fantasy ripetitiva che invade le librerie.
Nei Regni la situazione non è migliorata, anche se il Posseduto è stato annientato.
Le Ferite (squarci di magia contaminata) si aprono ovunque, sempre più vicine alle zone che sembravano risparmiate, imponendo restrizioni severe a spostamenti, commerci, e alla vita in generale.
Nonostante il trattato di Alimar, la Regola ha ripreso il proprio potere e ora è la Voce il suo rappresentante supremo. Esistono ancora i confini rigidi verso i regni magici dell’Altrove, e molte vicende del passato sono avvolte in una nube di dicerie, leggende, misteri sussurrati e profezie segrete.
Ma l’ombra di un’antica forza magica liberata sta manifestando la propria malvagità con forza crescente.
A Pline, capitale di Deresia, c’è una taverna dove arrivano i viaggiatori più disparati, tra cui un gruppo eterogeneo e forse sospetto: Zoern, il capo del gruppo; Deter di Cromia, con grande esperienza dei giardini del piacere; Siastra, guerriera Farni rinnegata; Linedhr, un “servo a termine”; Venja, giovane schiava debole di mente ma dotata di preveggenza.
La loro esistenza cambia di colpo quando decidono di derubare la persona sbagliata: saranno coinvolti nel turbine di vicende epocali in procinto di abbattersi sulle loro terre e oltre.
Nel frattempo a Tiamlai, Terra dell’Acqua, la giovane maga Temlan soffre pene d’amore molto umane e si sente indegna del ruolo di Tramite che ricopre; l’Acqua rifiuta il suo desiderio di morire imponendole una sorte difficile: cadrà prigioniera degli Yaotan, il popolo dell’Aria, divenendo uno strumento del destino che il suo Elemento ha preparato per lei.
Le storie di questi personaggi si evolvono in parallelo fino a intrecciarsi nella battaglia finale, sui margini della disumana pianura d’Inesistenza, da cui tutto è cominciato.
I Maghi degli Elementi di Milena De Benedetti inizia circa centocinquant’anni dopo le vicende narrate ne Il Dominio della Regola (vincitore del premio Italia 2007) e riempire un vuoto temporale così vasto non è semplice.
Leggendo questo secondo romanzo si ha l’impressione che il “Dominio” non fosse inizialmente pensato come l’inizio di una duologia o trilogia, ma che l’intento di proseguire la storia sia venuto in un secondo tempo, portando la necessità di spiegare molte cose rimaste inespresse e un po’ oscure.
Nei "Maghi", l’autrice approfondisce gli aspetti fondamentali del suo mondo e ne aggiunge di nuovi altrettanto importanti: un totale molto concentrato d’informazioni che spesso sfiorano l’infodump o l’elencazione enciclopedica, con il risultato di creare una certa difficoltà di assimilazione. In sostanza, o sono troppe le informazioni, o il romanzo, per consentire una lettura agevole, doveva essere più lungo.
Inoltre, alcuni nomi non entusiasmanti tendono a scivolare via dal personaggio o dal luogo cui sono stati attribuiti.
Potrebbe sembrare a questo punto di avere davanti un’ opera non riuscita, invece non è così.
A lettura finita resta un buon sapore in bocca, perché il libro di Milena De Benedetti ha qualcosa dentro di sé capace di convincere e di accendere l’interesse nel lettore, mettendolo di fronte a una storia che non si aspetta: nonostante l’impianto narrativo tradizionale (la taverna iniziale, le profezie, i regni magici, le forze oscure) la storia non è il classico fantasy del Bene contro Male, degli elfi belli contro gli orchetti brutti, ma racconta un mondo complesso pieno di conflitti, affrontando i quali ogni personaggio rivela, molto realisticamente, di essere luce e ombra, eroismo e vigliaccheria, bontà e cattiveria, per scelta o per necessità.
L’elemento magico presente è complesso e abbastanza raccontato ma contiene idee affascinanti: il fantasmagorico e crudele regno dei Loredas, i maghi, è simile a un cartone animato horror dai colori vivaci quanto minacciosi, e nelle terre Yaotan ci sono sciamani capaci di governare forze d’incredibile ferocia.
Nei Regni, Ordine e Caos sono rappresentati da due entità entrambe malvagie: la Regola — molto vicina alla nostra Inquisizione — e Inesistenza, nelle cui profondità si annidano le conseguenze del supremo tentativo di ordine. In mezzo a questi due poli negativi si trova l’Uomo, che per mantenersi tale deve lottare contro tutti e due.
In sostanza, un libro dai colori cupi, che affronta tematiche come il sesso, la violenza psicologica, la perdita dell’individualità e i sogni perduti: se c’è un lieto fine non appartiene di sicuro a tutti gli attori del dramma.
...ContinuaQuesto secondo volume della serie della regola, l'ho letto con più difficoltà rispetto al primo volume. Forse dovuto alla storia "parallela" che spezza il flusso della storia principale e che si ricongiungono alla fine.
In ogni caso mi appassionato e devo dire che ha "svelato" molto bene il passato che ha portato la situazione in essere nel mondo della regola.
...ContinuaSeguito de Il Dominio della Regola, più per ambientazione che per storia. Ancora un buon fantasy, come il primo. Più coeso e corente; nonostante non raggiunga mai le vette di bellezza della prima parte de Il Dominio, non ha però i difetti della seconda parte. Consigliato soprattutto se è piaciuto il primo, consci però che si respireranno diverse atmosfere.
...ContinuaAll'altezza del primo volume della saga, la storia si evolve e i personaggi nuovi si inseriscono piacevolmente....