È stato un piacere ritrovare Eymerich, la sua inflessibilità di inquisitore e tutti gli altri suoi adorabili difetti. La caratteristica storia su diversi piani temporali è molto avvincente, le ambientazioni sempre molto affascinanti: una saga decisamente originale e molto intrigante. Mi fa piacere pensare che ho ancora molti romanzi per continuarla!
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La lettura è scorrevole, il ritmo serrato, le immagini crude, rese ancora più dure dal carattere del protagonista, Eymerich, inquisitore spietato (se possibile qui raggiunge il massimo della crudeltà), ossessionato dal Male, lacerato da conflitti interiori che lo portano a cercare la sofferenza e a fuggirla allo stesso tempo, quella stessa sorta di attrazione/repulsione per la tortura, che infligge senza pietà.
Angosciante, ma meno coerente, anche la storia parallela ambientata negli Stati Uniti degli anni ‘60 tra i clan razzisti dell’epoca: la minaccia di un’epidemia che elimini tutti gli afroamericani del paese e che, sfuggita al controllo del folle artefice, si diffonde anche tra i bianchi. Molti gli stereotipi in questa trama parallela.
La storia di Eymerich, più organica e scritta meglio, ci porta a indagare - tra storia e fantasia - negli abissi più neri dell’animmo umano.
Il romanzo è un tributo al bellissimo racconto di Poe, La mascherata della morte rossa, che mi è venuta voglia di rileggere.
C'è poco da fare, Eymerich si conferma un personaggio controverso e affascinante, così come le sue storie, che non perdono mai occasione di chiudersi in risvolti inquietanti.
Sarà l'influenza di P.K.Dick, sarà per l'originalità del protagonista, Evangelisti si conferma uno degli scrittori più interessanti dei nostri tempi
La storia non medievale è più sistematica rispetto ai primi due volumi. Eymerich aggiunge dettagli al suo profilo con una determinazione capace di turbare i lettori più cinici. Tra vecchie religioni, nuovi dissensi e incertezze istituzionali, Valerio Evangelisti concede un altro prezioso regalo ai suoi lettori. Astenersi cuori deboli.
...ContinuaMolto bello anche questo terzo capitolo. il finale intrecciato con il racconto di Piè mi ha colpito molto.