Se nei tuoi dialoghi implausibili c'è informazione ridondante non puoi essere mia amica.
Anche se mi dispiace.
da:
http://www.webalice.it/michele.castellano/SF_Fantasy/cosaleggo/Il%20Dominio%20della%20Regola.html
Un romanzo fantasy di una scrittrice italiana, gia' nota per alcuni racconti, ma al suo esordio, almeno credo, su una storia a lungo respiro.
Un libro tutto sommato leggibile, anche se appartiene ad un filone di Fantasy che a me non piace molto, quello dove la magia impazza e domina ogni cosa. L'inesperienza della scrittrice e' molto evidente in diversi aspetti: gli avvenimenti si susseguono troppo rapidamente, perche' manca la capacita' tecnica di "reggere" le parti descrittive, che ci sono, ma riescono ad essere solo brevi incisi, e non riescono a mantenere adeguato il ritmo della narrazione. Il fatto che la magia, la cui natura rimane indefinita, domini il racconto comporta ovviamente che si faccia molto uso di aggettivi che tentano di rendere le sensazioni che la magia, quasi sempre opprimente e "cattiva", anche nelle sue buone intenzioni, suscita nelle persone. Ma qui di aggettivi del genere ce ne e' un certo abuso, dovuto al fatto che l'aspetto magico non e' ben inserito nella vicenda, non ne fa parte integrante, non e' intrinsecamente legato ai personaggi, un po' stereotipati, che lo gestiscono o lo subiscono.
La parte di azione e' indubbiamente la meglio descritta, anche se pecca di notevole ingenuita' e si abbandona fin troppo spesso a frasi fatte e a situazioni standard del genere. La storia nel suo complesso regge bene, e presenta anche qualche aspetto originale che e' da apprezzare. Il finale, che non conclude molto, lascia intendere che ci sara' un seguito, speriamo un po' piu' maturo.
La vicenda narra di una creatura deforme che emerge dalle nebbie della Piana di Inesistenza, un luogo temuto da tutti dal quale, si dice, nessuno ha mai fatto ritorno. Quando viene catturata, di lei tutti hanno orrore e ne vorrebbero decretare la morte. Alla frettolosa sentenza si oppone un anziano studioso, Arenio, che la prende sotto la sua ala protettrice. Man mano che il tempo passa, la creatura sembra trasformarsi, perdere le orribili fattezze da mostro ed assumere lentamente quelle di un essere umano, fino a rivelarsi per ciò che era un tempo: una donna bellissima cui Arenio dà il nome di Alimar.
Il tema della diversità in questa prima parte del libro, è palese e molto efficace. Viene naturale immedesimarsi in questa creatura debole, impaurita, che sembra “nascere” nel momento stesso in cui lascia Inesistenza. Il coinvolgimento è puro affetto nei confronti di Alimar e questo aspetto ci spinge a continuare la lettura con rinnovato entusiasmo.
La Regola, l’ordine religioso che governa il regno di Alterria, sa che Alimar è una Vedente, in grado di percepire cose che potrebbero danneggiare l’equilibrio costituito e in lei scorge un pericolo per la propria egemonia. Così attorno ad Alimar vengono intessute trame oscure, il cui maggior artefice è l’Interrogatore, una figura spettrale che racchiude una malvagità e una tristezza che ne fanno uno dei personaggi meglio riusciti di questo romanzo.
LEGGI TUTTA LA RECENSIONE E L'INTERVISTA A MILENA DEBENEDETTI:
http://www.art-litteram.com/index.php?option=com_content&view=article&id=32:i-mille-mondi-di-milena-debenedetti&catid=41:universi-sci-fi&Itemid=74
Ottimo fantasy targato Italia. La Debenedetti meriterebbe più spazio e più fama. Leggerò anche il seguto.
Un buon romanzo fantasy, dalla storia semplice e nato da un'idea molto bella. La prima parte è eccezionale, originale, delicata. Purtroppo però, la seconda parte si rivela decisamente sottotono, soprattutto per chi è abituato a leggere fantasy dai toni epici. Resta comunque un testo decisamente ben scritto e consigliato nel panorama italiano.
...Continua