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Romanzo paragonabile ad un cibo che non vedi l'ora di gustare ma che risulta difficile da digerire; "il racconto dell'ancella" è una lettura scorrevole, molto piacevole e ingorda anche se al contempo offre un'amara visione del mondo. Un mondo non così distopico e lontano dato che molti passaggi fanno riflettere sulla realtà odierna. Una critica non troppo velata all'estremismo religioso che offusca la mente, toglie razionalità, libertà e diritti convincendo a rinunciare alla vita che realmente si ama per onorare un'invisibile ma apparentemente potente entità. Interpretazione non lontana dal romanzo "1984" di Orwell, il libro di Margaret Atwood offre però una luce di speranza tra le righe del testo, una speranza che Winston non saprà nemmeno più pronunciare.
...ContinuaRomanzo che era in previsione di lettura da molto tempo; stimolata dall'uscita della serie Tv su una delle piattaforme più conosciute mi sono imposta di leggere prima il libro per poi poter fare un confronto obiettivo tra i due.
Senza dubbio me lo sarei aspettato più movimentato e coinvolgente rispetto a come effettivamente è.
Attraversa delle fasi davvero sotto tono che rendono difficile proseguire con la lettura, a tratti noioso e statico si concentra maggiormente sulle impressioni e i ricordi dell'ancella Difred (ovvero di proprietà di Fred) di cui non sapremo mai il vero nome.
La sua vita è scandita da ritualità ripetute all'infinito; le donne (poche e selezionate ancelle), nel modo distopico della Atwood, non hanno diritto nemmeno al pensiero ma sono soltanto contenitori e genetrici di vita in un mondo in cui in pochi hanno la possibilità di mettere al mondo figli.
Si capisce solo a tratti che la maggior parte dei più ha perso la capacità riproduttiva a causa delle radiazioni nucleari.
Un mondo governato da soli uomini suddiviso in classi gerarchiche in cui la parola "libertà" non esiste più. In realtà si capisce ben poco di come funzioni la Repubblica di Galaad, proprio perché essendo raccontato in prima persona dall'ancella si descrive una realtà solo parziale, limitata alla conoscenza che ne ha lei.
Il romanzo, nonostante tutto, raggiunge livelli di tensione molto alti che riescono ad incuriosire il lettore e a portarlo avanti nella lettura. I personaggi vengono caratterizzati magistralmente e nel complesso è una lettura angosciante e illuminante allo stesso tempo, per questo meritevole del grande successo che ha ottenuto negli ultimi anni.
Fortunatamente sono di una generazione a cui è stata risparmiata l'attesa di 30 anni, tempo che è servito alla cara Atwood per dare seguito ad una storia che ti lascia un po' a bocca asciutta. Con la lettura de' I testamenti saprò (forse) cosa ne sarà stato di Difred. Faticoso ma bello
Un romanzo diverso, appassionante e coinvolgente. Una storia al futuro, ambienta in un regime totalitario dove il controllo della sessualità femminile si mescola con la violenza. La protagonista ci trasporta in una dimensione priva di corporeità, in un tempo privo di riferimenti, in una storia tutta al femminile di ricerca di identità. La scrittura della Atwood così attenta ai dettagli ti coinvolge, ma allo stesso tempo cerca di creare una distanza con il lettore, gli offre uno sguardo oggettivo e mai giudicante, permettendogli di vedere con i propri occhi.
...Continua