Sono d'accordo con chi ha detto che il meglio del libro è il titolo. Narrazione ripetitiva e inconcludente: personaggi inconsistenti, compreso il protagonista.
Potente ed evocativo lo stile, ottima la capacità di ricreare il contesto sordido della fine della società eroica. Debole, a mio avviso, dal punto di vista più strettamente narrativo.
Pomposamente inconcludente.
Meglio, dello stesso autore, il seguito:
"Il rumore sordo della bottiglia",
storia del drammatico passaggio,
per i valorosi cantinai della Borgogna
e il loro vino,
dal vetro al tetrapack.
perchè leggo questi libri....
l'ho visto per caso in biblioteca e mi hanno colpito titolo e copertina. Lo apro e vedo che si parla di Medioevo.
Antonio Scurati non l'avevo mai sentito.
Dopo la lettura mi chiedo: come fa uno al suo primo romanzo a pubblicare con mondadori. Questo romanzo poteva avere 100 pagine in meno ed essere più scorrevole senza dover reiterare l'idea centrale, per altro debolissima, un'infinità di volte: il tramonto dell'epoca cavalleresca sancito dalle armi da fuoco.
Come questo avvenga è cosa nota, come ne sia coinvolto il nostro protagonista è quasi comico. Egli anela la battaglia per buona parte di queste 440 pagine (!!!) sarà coinvolto uscendo quasi sempre sconfitto in 5 grandi scontri che però non ci verranno mai narrati in pieno. Per dire, 20 pagine sugli schieramenti a Fornovo e relative elucubrazioni del nostro fanno spazientire.
Scurati ha una buona sintassi ricca di termini desueti, ma di rado arriva al punto. La battaglia vera e propria è liquidata in poche battute, così come le successive.
C'è poi il controcanto ai giorni nostri.
Un professore che sarebbe l'autore della parte medievale che manda a puttane la sua carriera scolastica per inseguire un ideale vecchio di 500 anni. Spruzzate con un po di sesso, qualche pagina splatter ed ecco il rumore sordo della battaglia.
Quella che si deve sostenere con il divano per non cadere addormentati!
Autore decisamente sopravvalutato. Qui poi ci sono anche ingiustificabili imprecisioni. Per esempio, sapevate che nel 1494 i soldati europei già conoscevano il tabacco? io no! E neanche sapevo che all'epoca esistesse già il Ducato di Toscana.Insomma, se ci si picca di essere colti intellettuali, bisogna documentare meglio le proprie pubblicazioni.
...Continua