Il vento delle stelle è, principalmente, una raccolta di poesie di Howard Phillips Lovecraft, ma c'è molto molto altro, son presenti anche le corrispondenze con amici-scrittori (perlopiù amici epistolari) come Clark Ashton Smith, Robert Erwin Howard e tanti altri.
La prima parte del libro è dedicato ai "Funghi di Yuggoth", poi invece troviamo altri racconti in versi, tutti hanno come sfondo il mondo creato da Lovecraft, fatto di mostri ancestrali pre-umani, che infestavano i suoi sogni.
Queste opere in versi sono così visionarie, ricche di sfumature oniriche e scritte con piglio baroccheggiante, con una ricercatezza stilistica e lessicale tale da rendere la lettura, musicale.
Lovecraft, autore controverso, dichiarato militarista, conservatore e razzista, però da queste sue poesie io non vi ho trovato nulla di tutto ciò, così come anche nella corrispondenza con altri scrittori, ho letto di una persona che aveva un'immaginazione fuori dal comune e nella scrittura trovava una valvola di sfogo per riuscire ad estirpare i propri demoni interiori...
A chi piace il fascino dell'antico, dell'ignoto, dell'insondabile, Lovecraft è imprescindibile!
Questo che ho appena finito di leggere è una perla di rara bellezza letteraria.
L'apparenza, che è quella di un libraccio da dozzina di quelli che si trovano - ma già ingialliti - nelle controporte delle edicole delle stazioni, inganna. Si tratta di un documentato itinerario nel mondo lovecraftiano che non trascura né la poesia, né la prosa, né l'immane produzione epistolare, e, last but not least, racchiude un buon campione di produzione di amici ed epigoni di HPL. Il tutto collegato da un solido filo conduttore ben munito di argomentazione critica. Lode dunque al curatore Sebastiano Fusco, tra i primi ad aver assegnato un posto congruo ad un autore ieri ignoto ed oggi considerato di culto. Unico neo l'impaginazione infame che fa strame delle diottrie costringendo gli occhi ad una fatica sovrumana fra i microscopici caratteri di testi e note.
...ContinuaPurtroppo la qualità delle poesie di Lovecraft è mediamente inferiore a quella dei racconti, a mio giudizio. Alcune visioni sono però davvero memorabili.
Il volume offre la produzione poetica fantastica di H.P. Lovecraft, comprendente la raccolta di 36 sonetti Funghi di Yuggoth e altri componimenti ordinati per temi: fantastico-orrorifico, civiltà nordeuropea, gatti, antica Roma, fantasie oniriche, omaggi a E.A. Poe, all’illustratore V. Finlay, allo scrittore C.A. Smith. Ogni sezione presenta le liriche di Lovecraft accompagnate da annotazioni e da testi (lettere, racconti) suoi o di altri autori. Si traccia in questo modo una mappa accurata dell’immaginario, della visione del mondo (talvolta ingenua o distorta…) e delle passioni/fissazioni lovecraftiane.
Interessante l’apparato iconografico, con varie illustrazioni di V. Finlay.
Veniamo alle note negative: a dir poco raccapricciante la scelta di offrire in prima battuta al lettore le traduzioni delle liriche, relegando i testi originali inglesi in un’appendice, composta oltretutto in un corpo minuscolo. Pessima anche la copertina, tanto è grezza. Le note – che spesso contengono interessanti approfondimenti – sono poste al termine di ogni capitolo e questo rende accidentata la lettura.
Tenendo comunque in debito conto anche questi elementi negativi, il volume è senza dubbio interessante. Un vero peccato che non sia più in catalogo.
La raccolta dei Funghi di Yuggoth è stata riproposta in questa edizione: http://www.anobii.com/books/018f8e5a3d1de2cbb3/
Lovecraft è uno dei miei scrittori preferiti,se non IL preferito.....e in questo libro, atipico rispetto ad altri da lui scritti, ho potuto apprezzare la dimensione umana di un uomo che non è solo il maestro della paura, ma anche personaggio colto e raffinato, capace di sorprendere con poesie e ricercatezze stilistiche!
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