Ricco di commuoventi figure di illuminati italiani che forse non esistono più. Banale? No, vero. Un impero multimiliardario a disposizione e la scelta di investire nell'apparenza immateriale ma definitiva del libro, prima come ideale e poi, genialmente, come prodotto. Un meraviglioso ritratto, anzi, due: Inge e Giangiacomo in un percorso che contrappone le perpetue lucidità di una alle complessità emotive e alle sfrenatezze ideologiche e devastanti dell'altro. Libretto con interviste e curiosità, pare ad esempio che Bukowski sia stato molto colto, ordinato, sensibile e persino raffinato, che si sia insomma costruito uno splendido e riuscitissimo personaggio che "vestiva male e doveva tagliarsi i capelli ma mi ha telefonato fino alla fine".
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