La Rowling sa inventare e raccontare una favola? Risposta assolutamente affermativa e la dimostrazione è questo "L'Ickabog", apprezzabilissimo da grandi e da piccini. Davvero ben scritta e narrata, una favola con tutte le caratteristiche di un classico per l'infanzia che dimostra quanto la sua autrice, almeno per quanto riguarda la letteratura per i più giovani, ci sappia decisamente fare.
...ContinuaIl giudizio l'ho inteso considerando il target demografico di riferimento (l'infanzia, e stavolta non si scappa davvero, per quanto come sempre anche gli adulti possono cogliere sfumature a loro riservate) e la struttura volutamente da racconto della buonanotte (similmente, si parva licet, a quelli del prof. J.R.R. Tolkien per i suoi figlioli finiti poi sulla carta stampata) come ben chiaro dalla genesi fornita dalla stessa autrice per questa storia.
Non bisogna quindi aspettarsi qualcosa di sensazionale come HP, non è certamente il capolavoro di JKR ma nel suo proprio ambito funziona, si lascia leggere, non è noioso, ha un suo spessore, è breve e per nulla sciocco (ci sono giusto un paio di robe che non mi convincono[1]). Anche qui sono presenti i temi cari a JKR: la famiglia, la perspicacia dei bambini, la critica ai pregiudizi e all'egoismo, il disincanto verso la politica e il potere, la sfiducia nei confronti della società adulta, la messa in guardia dal cieco e ottuso credere e obbedire alla voce del padrone e da chi questa voce vuole imporla, la spinta a pensare sempre con la propria testa anche quando non sembra la scelta più conveniente.
Se si ha a disposizione qualche ora libera può meritare un'occasione. Io sono partito privo di aspettative ed eccomi qui a parlarne.
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AVVISO SPOILER
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[1]: Ossia: la faccenda non ben chiarita della derivazione degli umani dagli ickabog (personalmente avrei preferito che l'ickabog fosse rimasto solo una fantasia dei cornucopiani invece del banalotto cliché "esiste ma è incompreso") e del motivo per cui gli ickabog sono stati sterminati, e il finale affrettato.
La fiaba è molto piacevole e i capitoli brevi e coerenti, arricchito dalle illustrazioni dei bambini italiani che hanno aderito al al progetto di j. K. Rowling durante il lockdown dello scorso marzo: si legge tutto d'un fiato. Adatto a tutti (grandi e piccini). Un libro perfetto per un pomeriggio invernale, piovoso, da accompagnare con una cioccolata calda.
...ContinuaLa Rowling ha pubblicato gratuitamente in rete i capitoli di questa sua favola per bambini a partire dal lock down fino alla conclusione del racconto.
La favola è davvero carina, l'autrice riesce ad inventare un mostro tutto nuovo, e credibile.
I personaggi sono perlopiù bambini e i loro genitori che sopravvivono in un paese schiacciato da una politica schiavista.
Gli argomenti sono tanti e il lieto fine tutt'altro che scontato, davvero una lettura piacevole.
Ho deciso di iniziare l'anno con una fiaba. Perché è questo che l'Ickabog è.
Per prima cosa, credo sia giusto dirvelo, se iniziate questa storia perché volete ritrovare la magia di Harry Potter lasciate stare, questo libro non fa per voi.
Niente sventolii di bacchette, o pozioni magiche. Niente cattivo mostruoso. Se il mostro c'è, e c'è, non è certo l'ickabog.
Ho ritrovato tanto del mondo delle fiabe che leggevo da piccina. Dalla spietatezza delle situazioni e di alcuni personaggi, alla forza di reagire di altri. Pelle d'asino, il pifferaio magico, Pollicino, Hansel e Gretel, Mignolina sono solo alcune.
Ho amato la forza della mamma di Robi quando, nel momento di massimo sconforto nella storia, dove oramai sembra che non ci sia più alcuna speranza, trova la forza di reagire, donandola anche agli altri: "«Oh se c'è una cosa che impari alla scuola di cucina» rispose lei con un'alzata di spalle, «è che le croste bruciate e le basi troppo umide, capitano anche ai migliori. Rimboccati le maniche e fai un altro dolce, dico io. Non ha senso lamentarsi di qualcosa a cui non c'è rimedio.»"
Come ho amato il coraggio di Margherita, la crescita di Robi, il cambiamento di Bernardo, per citarne alcuni.
È una fiaba che insegna a stare molto attenti a chi credere, perché il male si nasconde nell'animo di chiunque, non solo chi per ingordigia fa qualsiasi cosa per avere di più, ma anche chi per paura non fa nulla per impedirlo. Ma insegna anche che il bene si può trovare ovunque, sta a noi cercarlo.
È una fiaba sul cambiamento, sulla crescita, sul fatto che noi siamo il nostro destino e che insegna che la verità non sempre è riconosciuta come tale, e la gentilezza e la speranza possono essere le forze più grandi.
Fiaba resa ancora più bella grazie alle bellissime immagini create dai bambini.
“Se gli uomini siano davvero nascenti degli Ickabog, non so dirvelo. Forse sperimentiamo una sorta di Nascenza quando cambiamo, nel bene o nel male. Io so soltanto che le Nazioni, come gli Ickabog, possono diventare più buone grazie alla gentilezza, ed è per questo che il Regno di Cornucopia visse per sempre felice e contento.”
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...Continua