Christopher Priest è un autore con idee molto originali, come confermano gli ottimi romanzi che ho apprezzato in passato (“Il mondo alla rovescia” e “Esperienze estreme”) ed anche “The Prestige” di cui conosco il bel film ma non il libro.
Questa volta tuttavia c’è un problema: le idee, che pure non mancano a partire dall’elemento portante dell’intricato soggetto da non rivelare per evitare spoiler, sono letteralmente affogate nella melodrammatica storia di un triangolo amoroso al punto che, dopo un inizio interessante, il romanzo tende ad estenuare il lettore e, almeno a tratti, ad annoiarlo a morte.
“The Glamour”, che è il titolo originale, sembra proprio tirato via nella sua parte centrale, non so giudicare se per colpa della traduzione o per colpa di Priest, con quel monotono vagare dei personaggi da una città all’altra perennemente alle prese con problemi irrisolti, discussioni, infinite separazioni e ricongiungimenti.
Sebbene la vicenda amorosa non rappresenti il fulcro della trama, che presenta risvolti ben più intriganti e suggestivi, ad essa viene riservata una parte talmente preponderante del romanzo da impedirne il decollo verso ciò che poteva essere con una rappresentazione più stringata delle ripercussioni dell’”incanto” su personaggi tutto sommato convenzionali ed anche poco “simpatici”, nel senso etimologico dell’aggettivo, cioè tali da indurre (nel lettore) la condivisione delle emozioni.
...Continua