Noooooooooooooiaaaaaaaaaaaaaa.
Lentissimo e noioso, non succede praticamente niente rispetto a ciò che mi aspettavo; personaggi odiosi e protagonista idiota. Un'assoluta delusione e perdita di tempo.
Sarebbe il titolo originale, sicuramente più appropriato di quello italiano (che tra l'altro ingenera confusione con un altro romanzo della stessa autrice, "Gli ospiti paganti").
La storia di un casa e di una famiglia britannica in decadenza dopo la Seconda Guerra Mondiale, nella quale, tra un generatore elettrico rotto e un pezzo di terra (s)venduto per costruirci case popolari, succedono fatti strani: un cane fino ad allora innocuo morde una bambina, si scatenano degli incendi, arrivano telefonate nel cuore della notte ma all'altro capo non c'è nessuno...la storia deve molto a "Giro di vite" di James e, soprattutto nella prima parte, tende alla prolissità; per quanto a me le digressioni sulla vita da medico di campagna pre-servizio sanitario nazionale o le lunghe descrizioni di Hundreds Hall interessino anche, non posso biasimare il lettore che dopo un po' se ne stufi...
Ciononostante è stata una lettura molto piacevole, i personaggi e le loro miserie sono delineati in maniera convincente e ho anche apprezzato il finale "ambiguo" (ma neppure tantissimo).
Consigliato a chi ama le storie di fantasmi (o no?)
Dopo una prima parte più lenta, di conoscenza diciamo, scritta comunque in maniera molto scorrevole, una serie di stranezze e di colpi di scena finiscono con l'inchiodare il lettore alle pagine di questa storia e l'immaginazione corre veloce, perché al centro di tutto c'è la migliore delle location (per quanto mi riguarda), un'antica e isolata dimora nobiliare inglese che cade a pezzi, che scricchiola in ogni dove, piena di stanze chiuse e polverose che racchiudono un passato più felice del presente.
Il dottor Faraday lo sa bene, lui che sin da bambino ha sempre subito il fascino di quell'abitazione e degli Ayres, i proprietari. Quando un giorno viene chiamato a sostituire un suo collega proprio presso la famiglia - nella quale, un tempo, aveva lavorato sua madre come bambinaia - per lui si presenta l'occasione di stringere nuovamente un legame con gli eredi che, però, versano in una situazione molto precaria.
Eventi strani accadono ad Hundreds Hall e fino alla fine il lettore si domanderà chi c'è davvero dietro, chi è l'ospite che non gradisce la famiglia e che vuole la casa tutta per sé? Si tratta soltanto di una casa in rovina che cede e scricchiola o davvero c'è una forza oscura che spinge alla follia i suoi abitanti?
Questo romanzo va letto perché è suggestivo e se si ha la pazienza di superare le prime 300 pagine, sarete ricompensati alla grande e psicologicamente coinvolti, tanto che ci vorrà un po', dopo aver chiuso il libro, prima che usciate davvero dalle mura malefiche e ammuffite della Hall.
La mia seconda volta con Sarah Waters batte la prima (Ladra). Una ghost story elegante e mai banale. Una notevole prova di scrittura, dove la Waters è bravissima a bilanciare suspense e razionalità.
L'Ospite è un misto tra horror e thriller psicologico che mi ha ricordato le opere e, talvolta, lo stile di Shirley Jackson, l'autrice de L'Incubo di Hill House e di Abbiamo Sempre Vissuto nel Castello.
La trama in breve si svolge in Inghilterra nell'immediato secondo dopoguerra, dove una nobile famiglia in decadenza che vive ad Hundred Halls, una grande e cadente dimora, è colpita da una serie eventi inspiegabili, incendi misteriosi, animali impazziti, scritte sui muri e via elencando.
Nell'insieme un buon romanzo, i cui punti forti sono l'azzeccata ambientazione, la cura dei personaggi e la perenne sensazione di disagio e tensione che l'autrice riesce a trasmettere dalle pagine del libro; per cui mi sento di consigliarlo senza alcun dubbio.
Un libro che scorre molto bene.
All'inizio un po' lento e ti chiedi quando inizierà a succedere qualcosa, e poi inizia l'inquietudine, il non sapere a chi credere, cosa ci sia di vero e cosa no.
Sarà davvero una casa infestata o solo una dimora che sta cadendo a pezzi?..