non posso che ringraziare per l'ennesima volta una cara amica anobiiana che mi ha fatto scoprire un altro capolavoro. letto il romanzo mi sono visto il film, colmando un'altra lacuna, e solo dopo ho letto la seconda parte dell'Urania, quella della sceneggiatura.
il libro mantiene inalterata la sua attualità, anzi, per certi versi lo è ancora di più di quando fu scritto, anche se oggi il pubblico è probabilmente meno interessato a degli eventuali visitatori extraterrestri che non negli anni '60, ma la tematica puà essere ampliata allo straniero, al diverso da noi, dal gruppo sociale in cui si vive. e contemporaneamente le multinazionali sono diventate più sfuggenti, più difficili da circorscrivere, da verificare, masse enormi di capitali si muovo sul web a ritmo frenetico e tutto scorre più velocemente.
mi lasciano perplesso le differenze riscontrabili nel film, che credo sia di difficile comprensione per chi non avesse prima letto il libro.
scheda completa: http://www.bibliotecagalattica.com/romanzi/uomo_che_cadde_sulla_terra.html
Il romanzo ha come protagonista un alieno, un umanoide proveniente da Anthea, un pianeta ai margini del Sistema Solare in posizione non ben precisata. Un indizio nell'opera lascia intuire che gli Antheani, forse in esplorazione sulla Terra, sono stati in contatto per breve tempo con gli umani quando questi erano agli albori della loro evoluzione. Quel che più conta è che Anthea, nonostante le avanzatissime conoscenze scientifiche raggiunte dai suoi abitanti, sta ora morendo; il pianeta è ormai prosciugato d'acqua, ha esaurito le risorse vitali e la popolazione conta ormai poche centinaia di individui. La missione di Thomas Jerome Newton, questo il nome che prende una volta arrivato sulla Terra, è quella di salvare il suo popolo, trovargli una nuova casa sulla Terra prima che l'umanità si autodistrugga, prima che la Terra sia condannata allo stesso triste destino di Anthea.
La realizzazione del piano di Newton passa attraverso la sua mimetizzazione tra gli umani. Il compito non è proibitivo. Gli Antheani sono fisicamente molto simili agli uomini, le differenze biologiche sono abbastanza marginali: gli alieni sono più esili, privi di unghie, con differenze a livello degli organi interni, non riscontrabili ad un esame superficiale. Più difficile è sopportare la gravità maggiore, la temperatura e la luminosità più elevate della Terra ma Newton è stato addestrato per anni e scelto proprio per la sua capacità di sopportazione del dolore e di adattamento.
Appare evidente fin da subito che i temi più propriamente fantascientifici sono assolutamente secondari rispetto al cuore della narrazione. Anthea non è che il triste futuro della Terra, Newton non è che un uomo, alieno nel senso più vero del termine, ovvero in esilio, diverso, isolato, ma che deve per forza entrare a far parte della società. Un uomo che troverà il suo unico rapporto di amicizia e di affetto lontano dal mondo dei grandi magnati o dei grandi scienziati con cui deve venire a contatto per realizzare il suo piano, bensì nella figura di una donna modesta, di una bellezza ormai spenta, che vive con i sussidi statali una vita banale scandita dai ritmi dell'alcolismo.
Coerentemente con le tematiche introspettive, il ritmo narrativo è piuttosto lento, cadenzato; l'autore riesce in pieno a immergere il lettore nella solitudine dalle tonalità sempre più cupe che Newton sperimenta, nel suo isolamento in un mondo a lui nemico, ostile, con cui il suo fragile corpo deve lottare costantemente. Il romanzo non è molto lungo; forse il finale poteva avere uno svolgimento un po' più articolato.
Nel complesso una lettura molto valida, che consigliamo soprattutto a chi apprezza particolarmente l'aspetto stilistico della narrazione e i temi introspettivi; gli amanti della fantascienza più tradizionale o trame complesse, articolare, ricche di colpi di scena, potrebbero invece rimanerne delusi.
Bel romanzo di fantascienza sociologica, pubblicato nel 1963. Thomas J. Newton è un alieno dall'aspetto molto simile agli umani, il quale è arrivato sulla Terra alla chetichella (atterra in una zona semidesertica del Kentucky) con una duplice missione: costruire una grande astronave traghetto con cui poi ritornare al suo pianeta, Anthea, e imbarcarvi i circa trecento suoi simili superstiti di una guerra nucleare da portare sulla Terra e, al tempo stesso, salvare l'umanità del ventesimo secolo dalla probabile distruzione per una guerra atomica. Finira con il fallire entrambi gli scopi. Dopo avere
fondato un impero economico industriale grazie ai brevetti sviluppati sulla base della tecnologia aliena, e dopo avere ingaggiato fior fiore di ingegneri e specialisti per realizzare l'astronave traghetto (la cui costruzione è già a buon punto) Thomas insospettisce l'FBI, che lo arresta e lo sottopone a una serie di esami che ne rivelano la natura non umana(tenuta nascosta all'opinione pubblica per evitare il panico). Alla fine, dopo essere stato reso cieco (la scansione a raggi x della sua testa danneggia irreparabilmente il suo debole nervo ottico alieno), viene rilasciato dalle autorità e conclude la sua vita, ormai sfiduciato, demotivato e dipendente dall'alcool (da Betty jo, donna che vive con lui, ha imparato a manifestare i propri sentimenti e sfogare tensioni e frustrazioni nell'alcool, in particolare nel gin). A parte la recente lettura di Ubik, era da un po'che non tornavo alla fantascienza, mio antico amore letterario. Sì tratta di un discreto romanzo, che ha superato la barriera della narrativa di genere, sia per via del film del 1976 con David Bowie, sia perché si presta a una suggestiva, anche se secondo me troppo arzigogolata, interpretazione in chiave cristologica: Thomas Newton, come Cristo, ha una salvezza(addirittura duplice: degli abitanti di Anthea e dei terrestri) da compiere, ma viene ostacolato, deriso e sconfitto, deve compiere il sacrificio di sé stesso, affinché qualcuno (l'ingegner Bryce, suo braccio destro) porti avanti le sue idee, realizzandole. In ogni caso, una lettura interessante, pur se non un capolavoro.
Anche se datato , questo libro mantiene una sua freschezza.
Delicato , con un filo di suspense, personaggi ben delineati e una trama ben svolta.
Penso che nel mondo della fantascienza possa costituire un vero modello di originalità.
Un libro scritto negli anni '60 e pervaso dal pessimismo verso l'Uomo, tuttavia attuale visto il momento storico.
"Tutti beviamo troppo" . Bryce assaggiò il gin. Non gli piaceva, gli aveva sempre dato l'impressione di bere profumo. Ma lo buttò giù. Quante volte capita la fortuna di ubriacarsi col principale? E quanti principali sono un incrocio tra Ichabod Crane, Amleto e Cortés, appena sbarcato dall'astronave e pronto a conquistare il mondo con un'astronave entro la fine dell'anno?
(W. Tevis, G. Pignolo)
...Continua