Che poi era il modo migliore per affrontare questa collana. Una storia interessante, ben scritta e soprattutto dotata di un colpo di scena spettacolare. E qui, tutto questo c'è. In aggiunta Scurati mette la sua grande capacità visionaria, che non guasta per niente.
...Continuaquesto "Corto di Carta" ne sarebbe l'esempio fulgido. Ma dov'era nascosto questo Scurati dalla prosa piana, bella e terribile? E soprattutto, Ammaniti ha letto questo racconto prima di accingersi a scrivere "Che la festa cominci"?
Per carità. Un testo nauseabondo.
Sono solito consigliare i libri che più mi piacciono e tacere degli altri. Ma stavolta farò un'eccezione: vi sconsiglio questo libro. Anzi, vi sconsiglio proprio di leggere Scurati. Chi scrive un racconto così diseguale, narratologicamente incerto, perfino volgare! non può essere un romanziere di valore.
Ma quanto son fessi 'sti Corti di Carta? Li regalano col Corriere, e vabbè, a caval donato. Probabilmente non glieli pagano, agli Autori, sarà tutta una marchetta triangolata con le case editrici che fanno pubblicità sul Corriere eccetera si sa che è tutto un magna magna e una volta qua era tutta campagna. Quindi probabilmente gli Autori anzicchè impegnarsi aprono i cassetti e tirano fuori la monnezza scritta alle medie, per far colpo su una, la editano alla domenica pomeriggio guardando il Gran Premio con birra e rutto libero, la annusano e dicono "no, non puzza, si stampi". Però ansomma, c'è un limite alla puzza. Nel caso di Scurati (che mi incuriosiva per i titoli, che mi piacciono, anche se il campione mondiale di titoli è Tullio Avoledo, del quale egualmente non ho letto nulla) hanno stampato questo raccontino ucronico fra Montalbano-sogno e la Roma imperiale, con gladiatori, fiere che sbranano e ammazzamenti vari. Non vi svelo la sorpresa finale così potrete anche vi recitare con me in coro: "Aiutami a dì 'na strunzata" (che vabbè, si legge in mezz'ora, unico pregio, fallo pure lungo).
...Continua