Il sindaco alle nove di sera era già morto.
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«Il sindaco alle nove di sera era già morto. Ucciso da un proiettile di piccolo calibro, faceva macchia nella luce avara del caffè Cacioppo.»
Vorrei dire che questo giallo-non-giallo comincia così. Ma non è vero. La congiura dei loquaci comincia con una lettera, che fa da cornice a una storia di tanti anni fa, principiata con la morte di un sindaco. E, prima ancora, comincia con una citazione di Sciascia, dichiarazione di intenti da parte di Savatteri e suo dono al lettore della chiave di lettura dell’intero romanzo.
«Il sindaco alle nove di sera era già morto. Ucciso da un proiettile di piccolo calibro, faceva macchia nella luce avara del caffè Cacioppo.»
Non so bene perché mi ha colpita tanto, questo falso incipit. Forse per quel “era già morto”. Con il “già” che ti scaraventa subito dentro un tempo, una vicenda, una sequenza di eventi sconosciuti, ma che ti senti colpevolmente in dovere di apprendere quanto prima. O forse per quel “faceva macchia”, potente, disumanizzante. O forse per la scelta – sintetica, perfetta, precisa – dell’aggettivo “avara”. Mi hanno colpita, queste due righe e mezza, inusuali, tanto che le ho lette e rilette, rigirandomele in testa, per essere certa di averle carpite al meglio.
E poi la narrazione prende il via, raccontando di una Sicilia lontana, fatta di miseria, di omertà, di disperazione, di furbizia. E di rassegnazione. E dalla lettura anche tu ne esci così: rassegnato. Conscio che la condizione umana è limitata, e che il lieto fine non può esserci sempre, nei libri come nella vita. Ma ne guadagni anche una lezione: a volte non si può combattere lo status quo, ma nel proprio piccolo si può fare qualcosa per renderlo meno infernale.
Un Savatteri che non conoscevo. Lontano mille miglia, anche parzialmente nella scrittura, dalle rocambolesche avventure condite di ironia e cinismo di Saverio Lamanna e Peppe Piccionello. Ma un Savatteri non meno apprezzabile, tanto che, in fondo alla riedizione Sellerio 2017 nella collana “La memoria”, Camilleri appone il proprio sigillo di qualità, di persona personalmente.
...ContinuaIngredienti: il delitto del sindaco di Racalmuto nel 1944, un unico sospettato molto silenzioso e tanti testimoni troppo loquaci, un tenente americano detective suo malgrado, un ambiente omertoso e impenetrabile alla giustizia e alla verità.
Consigliato: a chi è incantato da una terra “dove tutti parlano e tutti sanno, a dispetto di ogni luogo comune”, a chi ha a cuore i temi tipici di Sciascia conditi da citazioni dantesche e shakespeariane.
Si parla sempre della "congiura del silenzio", qui invece è l'esatto contrario, molte voci, molte accuse, nessuno vuole tacere, ognuno ha qualcosa da dire; ma sono parole in assoluta "libertà", parole di compiacimento e dettate da qualcuno. Un libro ben costruito, ben amalgamato che solo un "sudista" poteva scrivere, conoscendo bene l'umore di quelle terre.
Mi sono divertito ed anche arrabbiato perchè d'allora non è cambiato nulla o poco.
"... in questa sera di novembre, la pioggia battente, la strada che girava e rigirava allontanandosi anche dal debole chiarore dei paesi lontani, inabissandosi di nuovo nella campagna nera, nelle ombre di uomini sui muli che scartavano di lato alla luce dei fari."
L'ossimorico gelo siciliano è ciò che più mi ha attratto di questo libretto ben scritto da Savatteri.
Abituata all'immagine torrida e abbacinante di quella terra, la sensazione di leggerlo come un giallo scandinavo con i protagonisti che rabbrividiscono al vento gelido, è stata estraniante quanto dilettevole.
Eppure è una terra che scotta sempre la Sicilia, anche sotto la pioggia fredda.
Un linguaggio regionale siculo contaminato, uno stile leggermente procedurale per nulla pesante, l'arcinoto binomio Mafia&Omertà anche nella primigena accezione vagamente positiva, vengono montati con abilità su una storia vera resa efficacemente attraverso i tratti essenziali della sicilianità:
"In contrast to the gay and shallow Neapolitan, the Sicilian is silent, laconic and brave."
Bolton King, "History of United Italy".
Bello!
...Continua