Tante parole, per dire che gli scrittori di oggi (compreso l'autore scrivono del nulla..)
L'analisi, dato il carattere divulgativo dell'opera, non può scendere troppo a fondo, ma la tesi di Scurati nella sostanza è condivisibile: nel nostro attuale universo culturale gran parte di noi vive esperienze mediate dalla televisione o, comunque sia, dai mezzi di comunicazione di massa; l'avvento del digitale e del virtuale, d'altro canto, muta lo statuto dell'immagine, la quale non è più analogia o simulacro dell'altro da sé. In tale contesto, in cui si sgretolano i presupposti della cultura umanistica, in cui "la forma (...) è il flusso" e il mondo si riduce alle sue immagini, si pone il problema di tradurre in parola scritta quest'assenza del mondo. Anzitutto, è necessario respingere la facile e narcotizzante soluzione proposta dalla cultura di massa con l'espulsione del tragico dalla vita, e Scurati racconta i suoi tentativi in tal senso, pur nella consapevolezza che "l'esibizione della letterarietà della letteratura non è più una trincea critica difendibile. L'estetizzazione della vita quotidiana la ha aggirata. Invece di prenderla d'assalto, l'ha presa per fame". Nonostante il pessimismo di fondo, ad ogni modo, Scurati sembra ritenere ancora possibile, ed anzi necessaria, una letteratura che si ponga appunto quale critica dell'immaginario su cui si fonda la cultura dell'inesperienza.
...ContinuaL'argomento (il rapporto tra letteratura ed esperienza oggi, confrontato con quello esistente in passato) è interessante ma le tesi dell'autore sono un po' troppo apocalittiche per i miei gusti. Significativo lo spazio attribuito all'uso di internet, per quanto visto in modo principalmente negativo... Lettura agile e veloce, che fa riflettere.
...ContinuaCitato a lezione da un docente che stimo molto, me lo sono letto oggi per la stesura di una tesina. Anche se si tratta di una riflessione sulla contemporaneità abbastanza divulgativa e poco specialistica si rivela comunque ricca di spunti interessanti da approfondire.
...ContinuaL'estetizzazione della vita quotidiana ci permette di fare esperienza di realtà altre, anche molto lontane dalle nostre, senza muoverci dal nostro salotto, dalla nostra stanza. Allo stesso modo sperimentiamo sentimenti, dolori e affetti, e non viviamo più in prima persona avvenimenti formativi. Si può ancora scrivere letteratura in un mondo di nozioni di seconda mano? lo scrittore Antonio Scurati fornisce una sua elaborata risposta, marchiata di un pungente pessimismo. Ferma restando l'opinabilità di ciascuna posizione, un ottimo punto di partenza per una riflessione sulla letteratura del futuro prossimo.
...Continua