Se non ricordo male, c'è una serie di gialli ambientati nell'antico Egitto, che hanno per protagonista il medico di un qualche faraone o qualcosa di simile. Anche Agatha Christie, poi, ha scritto un romanzo sullo stesso tema. E anche qui, a quanto pare, abbiamo degli investigatori all'ombra delle piramidi. Dico a quanto pare perchè Clelia Farris ha fatto, da questo punto di partenza, un balzo creativo non indifferente: questo Egitto è un luogo ucronico, futuristico, "altro". Sarà pure un giallo, con poliziotti e indagini e omicidi, ma ci sono investigatori che interrogano i morti per catturare i vivi, e giudici che tolgono l'anima ai colpevoli per restituirla alle vittime; ci sono divinità costruite in laboratorio, curiose invenzioni biomeccaniche, ostriche telepatiche che fungono da cellulari e ragni che tessono geroglifici su pagine di papiro. Ammetto che ogni tanto ci si perde: la scelta dell'autrice di mettere sullo stesso piano tutti i componenti della squadra investigativa al centro della storia ci costringe a seguire sette linee narrative, disperdendo l'attenzione; così come la stranezza dell'ambientazione, a volte, costringe a interrompere la lettura per consultare il glossario in coda al romanzo per capire cosa siano il klart o il serdeb. E' un romanzo ben strano, in cui l'ambientazione sovrasta la trama, e comunica prepotentemente quella che ho sempre considerato l'essenza dell'antico Egitto: l'ossessione per la morte, per i morti, per l'aldilà. Notevole.
...ContinuaBella l'ambientazione, i personaggi, la creazione di un Egitto fantascientifico che scivola a volte nel weird, lo stile, le parole. E allora perché solo 3 stelle per un romanzo che avrebbe potuto meritarne 4 con scioltezza?
Ciò che non mi ha convinto pienamente è la scelta di gestire la coralità del romanzo attraverso una sequenza di frammenti che rendono difficile seguire un intreccio di per sé non proprio semplicissimo (ai limiti del farraginoso).
Con il procedere degli eventi il ritmo si ingarbuglia, più che inciampare e rallentare si perde in mille meandri, con l'esito di smorzare la tensione.
Che lo steampunk stia uscendo fuori dalle sfere maggiormente underground era ormai evidente a tutti. Nel mainstream della letteratura fantastica automobili volanti a vapore e rugginosi sistemi informatici si susseguono copiosi ormai. "La pesatura dell'anima" si inserisce a gamba tesa in un ambiente ormai saturo portando delle innovazioni sia nella sceneggiatura che nell'ambientazione. Lo stile è asciutto e potentemente evocativo, con personaggi abbastanza caratterizzati e parecchi dettagli decisamente rilevanti.
Consigliato a chiunque voglia leggere qualcosa di veramente innovativo!
http://www.scrittevolmente.com/2012/02/05/recensione-la-pesatura-dellanima-clelia-farris/
Un romanzo veloce e complesso, con una ambientazione di grande impatto disegnata in modo magistrale, sfruttando senza retorica temi dell'immaginario collettivo. In un Egitto fuori dal tempo, sull'orlo del decadimento, i personaggi cercano di dipanare una matassa intricata di misteri e complotti che hanno a che fare con il mistico ed il potere. L'Autrice riesce a trasportare con semplicità il lettore in questo mondo fantastico grazie all'agilità della scrittura ed a tenerlo legato alla lettura con una trama avvincente che si tinge dei toni del giallo, del noir e del romanzo ucronico. Una scoperta.
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