"La speranza è come una scheggia nel piede. Fino a che è conficcata nella carne, ti fa male a ogni passo. Se la togli sanguinerai per un po' e ci metterai del tempo a guarire, ma alla fine tornerai a camminare."
Scritto molto bene e la trama è incasinata per benino. Mi è piaciuto molto, anche se ultimamente sono più in vena per giallisti italiani, tipo De Giovanni o Manzini. Comunque Fitzek finisce dritto dritto nella lista di autori da avere.
Romanzo confuso. Lo scrittore pesca dalla psichiatria per cercare di giustificare trame altrimenti mprobabili. A mio avviso, cerca un caso di scuola tra le malattie della follia e poi su quello ci costruisce attorno un romanzo che non sta in piedi: ho letto il bambino e questo titolo con determinate aspettative ma per adesso passiamo oltre.
...ContinuaIl dottor Larenz è un affermato psichiatra tedesco la cui vita viene sconvolta dalla misteriosa scomparsa della figlia che era affetta da un altrettanto misteriosa malattia. Dopo 4 anni, Larenz si “ritira” su un isola lontana smettendo di esercitare la sua professione; nonostante questo suo allontanamento dal “mondo”, viene raggiunto da una certa Anna Spiegel che afferma essere una scrittrice di libri per bambini ma con una malattia mentale che le provoca allucinazioni in cui i personaggi dei suoi libri diventano reali. Anna chiede con forza al dottor Larenz di essere presa in cura; egli vorrebbe subito rifiutare ma, quando una delle allucinazioni di cui gli parla a donna ha innumerevoli punti di contatto con la scomparsa della figlia, allora è troppo incuriosito per tirarsi indietro.
Sinceramente il libro mi coinvolto parecchio perché, pur essendo una storia abbastanza complicata, la voglia di sapere come evolve te la fa seguire con estrema attenzione e, soprattutto, perché il velo di mistero in cui avvolta la storia è così fitto ed inquietante che difficilmente si riesce ad intuire i passi successivi. Il finale non è “esplosivo” come magari ci si poteva aspettare ma il coinvolgimento con cui ti attrae la vicenda ripaga ampiamente.
Semplicemente perfetto. Un thriller che, senza ricorrere ad effetti speciali mozzafiato o ad esagerazioni stile film d'azione americano, riesce ad "entrarti dentro" insinuandosi in modo progressivo e costante nei pensieri del lettore. Non si può fare a meno di chiedersi come potrebbe procedere la storia, quali siano i fili che tendano le trame, quali le verità nascoste, quali i colpi di scena...ma...puntualmente, si viene smentiti e catapultati in una svolta inimmaginabile ed inquietante.
A tratti straziante e crudo come solo una cronaca di un crimine reale può essere, ma sempre sapientemente equilibrato e, anche per questo verosimile. Non posso e non voglio dire di più, è tassativamente un libro da non perdere.