Alberto Cola Classe 1967, vive a Tolentino (MC) dove lavora come libero professionista. Ha pubblicato i romanzi Goliath, Kami e Ultima pelle. Vincitore di numerosi premi letterari, è uscito con i suoi racconti in diverse antologie oltre che sulle riviste “Robot”, “Writers Magazine”, “Selezione dal Reader’s Digest” e in Francia su “Lunatique”. È membro della Carboneria Letteraria.
Completano il volume i racconti “La porta di nuvole” e “R.F.C.” di Alberto Cola e “L’imbianchino di anime” di Daniela Piegai.
...ContinuaUn viaggio in una Tokyo distopica, la luce dei grattacieli è accecante, ma il buio domina. Un noir coi fiocchi, un romanzo di fantascienza che coinvolge tutti gli aspetti della natura umana.
Quello che mi ha maggiormente colpito: l'insicurezza che riguarda tutti, pure chi possiede dei super poteri come i "mistici".
E poi: l'amicizia, a un passo dall'amore, che in un ambiente distopico non può che limitarsi a riconoscenza mescolata a rispetto, ed è moltissimo.
Esistono i rigenerati (gente condannata a vivere due volte), i peggiori delinquenti, le prostitute di alto bordo, esiste soprattutto la nobiltà di alcuni spiriti che batte tutto, perfino la paura della morte; perfino la paura del buio.
Libro magnifico.
Lo consiglio moltissimo.
In questo romanzo si respirano atmosfere cupe, fatalismo, e un po' di cultura e tradizione orientali. Valori come l'onore, il rispetto, l'onestà intellettuale, la generosità... vengono recuperati, lucidati e messi in bella mostra.
Il contesto è nel complesso piacevolmente distopico. In una Tokio recintata, la malavita organizzata controlla la vita dei cittadini. Ma i Mistici, dotati di poteri speciali, a volte possono fare la differenza.
I personaggi sono ben caratterizzati. Il protagonista in particolare consente da subito un buon grado di immedesimazione e ci regala emozioni fino alla fine.
La trama è sufficientemente originale, pur trattandosi prevalentemente di avventure di viaggio. Se vogliamo fare un appunto all'autore, si può dire che i presupposti della storia sono un po' fragili, ma il resto si regge bene.
L'effetto generale è una piacevole lettura, diversa dalle solite.
Complimenti ad Alberto Cola di cui avevo già letto qualcosa che mi aveva positivamente colpito. Bravo, continua così! E complimenti anche a Urania, per aver scelto questo Premio Urania decisamente valido.
Io e la fantascienza siamo due mondi agli antipodi, e tali vogliamo rimanere!!!!!
Nell’intervista che ci concesse qualche tempo fa, poco dopo la vittoria del Premio Urania 2009, a proposito del tema della “falsa immortalità” che attraversa il suo romanzo Lazarus e su cui gli chiedevamo un chiarimento, Alberto Cola affermò:
"(è) l’immortalità che gli uomini cercano attraverso l’effimero, l’inutile, l’artefatto. E da questo punto di vista invece l’irruzione di Mishima in una società futura dove ciò è portato all’estremo, rappresenta una contraddizione all’ennesima potenza. Tra coloro che cercano il modo per perpetrare la propria vita e resistere al tempo, l’unico dotato di una reale immortalità è colui che ha scientemente cercato la morte."
Nel romanzo vincitore dell'Urania 2009, Yukio Mishima, patriota e intellettuale nipponico suicidatosi nel 1970, è stato riportato alla luce ed è sfuggito al potente Hitasura, l’industriale che finanzia il progetto ("Lazarus", appunto) di rigenesi. Il mistico Gabriel (per metà giapponese e per metà “gaijin”) è stato incaricato di ritrovarlo e portarlo indietro... leggi tutto qui: http://letturefantascienzaedintorni.blogspot.com/2012/02/lazarus-di-cola.html
ho provato più volte a riprenderlo ma sempre con meno entusiasmo, non ho trovato nessuno spunto che mi appassionasse.