Quarta avventura per Petra Delicado e Firmín Garzón.
Stavolta il commissario più cazzuto di Barcellona e il suo fedele assistente viaggiano continuamente tra la città catalana e la capitale iberica per risolvere un caso molto complesso.
Un conduttore televisivo senza scrupoli, programmi televisivi di bassa lega, riviste di gossip, assassini professionisti e un ambiente squallido come pochi.
Il romanzo è scritto benissimo e scorre piacevolmente.
Interessante anche la presenza di Amanda, la sorella di Petra.
Darei 4 stelle per come si fa leggere, ma il finale è troppo sbrigativo, non mi convince lo sviluppo....peccato.
Primo approccio con questa giallista spagnola della quale mi avevano parlato bene. Purtroppo non ci siamo trovati. Quando si definisce noioso un giallo vuol davvero dire che non ci siamo. Ho visto che molti definiscono spassoso e divertente il rapporto tra l'ispettrice Delicado e il suo vice Garzon: sarà ma a me non ha detto davvero nulla. Un Rocco Schiavone qualsiasi sta tre spanne sopra. Per 200 pagine poi non accade quasi nulla e gli omicidi si concentrano verso la fine quando ormai il ritmo è perso. Mi spiace ma davvero non mi è piaciuto. Ho comunque altri titoli in libreria e sono pronto a ricredermi.
...ContinuaPetra è simpatica a prescindere, solidarizzo con lei senza nemmeno pensarci. Ma starle dietro per tutta questa indagine farraginosa in ambiente descritto come malsano di cui non potrebbe fregarmene di meno è più stancante e poco comprensibile dello stare a guardare i misteriosi lavori stradali insieme ai pensionati. Il su e giù tra Barcellona e Madrid potrebbe farmi pensare che la Catalogna non esiste, ma transeat. Rimane un tour de force tra conti correnti, pettegolezzi, mezze verità, ambiguità e deviazioni, girandole personali e flussi di coscienza davanti a un bicchiere. Che fatica
...Continua