David ed Elizabeth, come ogni anno, si recano sul lago Charmaine per festeggiare il loro anniversario. La sera, dopo un bagno nel lago, David viene colpito alla testa da uno sconosciuto ed Elizabeth rapita. Cinque giorni dopo Elizabeth viene ritrovata morta. Otto anni dopo, David è un pediatra in un piccolo ambulatorio che segue famiglie povere. Un giorno riceve una mail. Cliccando su un hiperlink gli appare sullo schermo l'immagine trasmessa da una webcam. Pochi secondi dopo gli sembra di riconoscere Elizabeth. Dal suo labiale "Mi dispiace". È vero o qualcuno gli sta tirando uno scherzo di pessimo gusto? Contemporaneamente, nei pressi del lago sono rinvenuti due cadaveri. Con le sue indagini la polizia si vede costretta a riaprire il caso della morte di Elizabeth e l'indagato principale diventa proprio David. Soprattutto dopo la morte di Rebecca, la migliore amica di Elizabeth, gli indizi portano tutti a lui. Ma qualcosa non torna e David, per la prima volta nella sua vita, si trova costretto a fuggire dalla polizia e affidarsi a un potente spacciatore che diventerà il su angelo custode.
Molto ben scritto, è un thriller che ti tiene incollato al libro per sapere cosa capiterà nella pagina successiva. Gli eventi si succedono uno dopo l'altro senza troppi fronzoli con qualche battuta divertente che smorza la tensione. Tanti personaggi simpatici, uno, Wu, che non vorresti mai incontrare se ce l'ha con te. Considerato il titolo non proprio intrigante, è stata una piacevole sorpresa.
... di leggerelo! Unputdownable, come è diventato di moda dire nei paesi anglofoni. Primo incontro con Coben: bellissimo primo incontro.
Uno di quei libri che si lasciano e si fanno leggere, che tieni sempre nello zaino e appena puoi ne continui la lettura: in metro, in tram, in bagno, negli inutili e obbligati tragitti...
Ottima storia, ben dosati quasi tutti i colpi di scena, una lettura scorrevolissima e piacevole. Certo, non un capolavoro, ma chi lo ha detto che i capolavori siano solo quelli che faticano a farsi leggere...
Ecco, peccato per l’ultimo colpo di scena, totalmente inutile ed evitabilissimo, ma insomma, accade proprio alla penultima riga, che va anche bene, Coben si è lasciato prendere la mano non inficiando la qualità del buon libro.
Tell no One merita assai, sapevatelo.