Mieville mi ha entusiasmato, la sua immaginazione sfrenata ha partorito un calderone ribollente e caleidoscopico in cui si intrecciano razze eccentriche e dettagliate (le khepri ed i vodyanoy solo per citarne un paio), sistemi magici, alchemici e scientifici che si sovrappongono fondendosi in un ambientazione viva e pulsante, dove spicca la grande città di New Crobuzon vero e proprio protagonista del romanzo con i suoi quartieri e distretti tutti descritti con perizia e dettaglio. Eccellente la trama,caratterizzata da un ottimo ritmo la narrazione. Infine un plauso alle creature lovecraftiane che arricchiscono la storia con un tocco di orrorre cosmico ed annichilente (le falene annientatrici ed il tessitore su tutti).
...ContinuaLa storia è ambientata in un mondo molto vario e colorito, dove diverse specie senzienti convivono nella stessa metropoli. In questo mondo tecnologia e magia vanno di pari passo, e la magia compensa la tecnologia, che viaggia ancora a valvole ed ingranaggi, dando un aspetto a tratti leggermente futuristico.
L'intera storia è ambientata nei sobborghi e nei ghetti, dove la criminalità regna pressoché indisturbata ed il regime di polizia raramente interviene.
Lo stile narrativo è abbastanza crudo. Inoltre lunghe descrizioni rendono il libro talvolta di difficile lettura, ma contribuiscono a colorire e dare dettagli a questo mondo che si scopre man mano avanzando nei capitoli.
La storia gira in torno ai tre protagonisti, uno scienziato umano, la sua amante kepri (una razza umanoide con la testa d'insetto) ed un garuda a cui sono state tagliate le ali.
Questi si trovano invischiati in una storia più grande di loro, a combattere mostri avendo contro sia la milizia cittadina che il boss della malavita locale.
Creature meravigliose popolano le terre caotiche ed inquinate del Bas-Lag. Tra gli umani camminano gli splendidi Garuda, uomini uccello imponenti e fieri, gli ambigui Vodyanoi con le loro fattezze anfibie, maestri nell'arte di plasmare l'acqua, le altere Khepri, esseri dal corpo di donna e la testa da coleottero, arrivate da un paese lontano e dimenticato.
E poi ci sono i Rifatti, coloro che per volontà propria o di altri, sono stati privati di parti del loro corpo in favore di innesti meccanici o biologici, dando vita ad esseri grotteschi, mostruosi, spesso sofferenti e destinati ad un'esistenza misera di schiavitù.
La pace è un concetto relativo a New Crobuzon, città industriale dominata da un classe dirigente corrotta e faziosa, dove vige un legge marziale spietata, spesso volta al servizio della malavita organizzata.
Ma qualcosa di più grande e pericoloso, un esperimento finito male, si aggira nei cieli notturni, seminando incubi, terrore e morte.
E così comincia il nostro affascinante viaggio in quest'universo immaginario, così dannatamente steampunk e vittoriano, al fianco di Isaac, eclettico scienziato, e la sua improbabile compagine.
Un'avventura disperata, una missione suicida. Che ci fa inorridire, trepidare, arrabbiare. Ma ciò nonostante accompagnata, riga dopo riga, dalla flebile luce della speranza.
Perdido Street Station è un romanzo estremamente elaborato ed impegnativo. Il mondo creato da China Mieville è molto complesso, sia dal punto di vista geografico che socio-politico e occorre macinare almeno un centinaio di pagine prima di riuscire ad immergersi con un certo coinvolgimento nella fitta trama.
Anche lo stile narrativo non è semplice, e non è fluido. Non vuole essere una critica, ma ciò ovviamente rallenta la lettura, rendendola a tratti un po' faticosa. Alcuni passaggi, per mia esperienza, richiedono di essere riletti per una piena comprensione e per non trascurare dettagli fondamentali.
Tirando le somme? Voto assolutamente positivo e nota d'encomio all'autore per la fantasia, la padronanza nella gestione dei fili della storia e l'originalità dell'opera.
Ma non ho apprezzato il finale, proprio per niente. E mi sono sentita tradita, anch'io.
Mezza stella in meno.
Un libro indubbiamente ricco: nella trama, nella caratterizzazione dei personaggi e nello stile, ma ad essere la vera protagonista della storia è la metropoli di New Corbuzon. L'autore ha fatto un lavoro certosino nell'ideare ogni angolo della città, caratterizzare ogni strada, ogni anfratto, ogni vicolo. Sfortunatamente é terribilmente autorefenziale nelle parti descrittive che si allungano a dismisura a discapito di tutte le altre componenti narrative, rendendo il libro poco bilanciato. Le descrizioni sono minuziosissime anche per strade che vengono attraversate solo una volta in tutto il libro da personaggi secondari per raggiungere una meta e se da una parte questo contribuisce ad immergere completamente il lettore nell'ambientazione, dall'altra rallentano la lettura rendendola pesante e simile ad un trattato di topografia o architettura. A parte questo l'intreccio della storia é intrigante ed incastra perfettamente i mille rivoli delle vicende secondarie di ogni personaggio. Sicuramente una pietra miliare del sci-fi che strizza l'occhio allo steampunk.
...ContinuaIn una città malata, malforme, fatta a pezzi dai suoi stessi abitanti, ci sono frammenti di ali spezzate, di eroi con gli arti mutati, di mutanti che non sono eroi.
In una città che è un crogiolo di macchine e di povertà, ci sono ali di creature oscure, incubi urlati e amori disperati.
A New Crobunzon la Resistenza combatte ancora, chi è giudicato colpevole viene Rifatto, i biotaumaturghi lavorano incessantemente.
Mentre cerco di togliermi di dosso la sensazione oleosa di questa città sporca e aliena, mentre ancora combatto con gli incubi di Perdido Street, penso che è ora di andare avanti... è ora di dormire.