Moderatore: Matteo Codignola
Interpreti: Marina Astrologo e Ilaria Bonavita
Recensione di Lilly:
è troppo piccolo, ma è davvero una 'lezione' che ho seguito attenta e con il quaderno d'appunti. Lessi Gomorra appena uscì, ho seguito Saviano su Repubblica, l'ho visto da Fazio..non lo perdo di vista, mi interessa molto e non mi importa delle banalità invidiose che ripetutamente vengono dette su di lui: io lo ammiro come davvero una delle poche pochissime voci che tentano di 'raccontare' questo paese! non a caso parla di Anna Politkovakaja, di lei ha capito perfettamente la forza della scrittura,una forza che va al di là del giornalismo di denuncia: Anna una grande scrittrice, un riferimento obbligato per tutti, sia per noi lettori che per chi scrive del mondo in cui viviamo! di tutto il libretto, che si legge in un'ora, mi va di riportare appunto il pezzo in cui dice:"(..)E questo tipo di scrittura,questo tipo di sguardo, questo dare una cittadinanza universale a problemi che non sembrano averla, è il pericolo più enorme che può generare la parola. Non per niente spesso chi arriva a fare queste cose poi non può essere fermato se non con la morte. Perchè una parola così come la fermi? Tu puoi bloccare una notizia, ma non puoi bloccare tutti gli occhi, le labbra, le lingue che iniziano a considerare proprie quelle parole, a farle proprie..Come le fermi? E' impensabile!"..
Se vuoi visionare la libreria di Lilly clicca qua:
http://www.anobii.com/petra3/books
...ContinuaLibricino in allegato al settimanale "Internazionale", giornale che consiglio a tutti di leggere.
Due grandi personaggi a confronto, il giornalista William Langewiesche (che ho l'occasione di scoprire) e lo scrittore Roberto Saviano. Belle riflessioni in un volumetto che contiene gli estratti di una conferenza tenutasi a Ferrara dal titolo "Il futuro del giornalismo".
un libercolo allegato alla rivista Internazionale che è difficile da trovare in commercio, io l'ho trovato come al solito alla Bibo di Omegna e credetemi non perdetelo c'è dentro tutta la filosofia di scrittura di Saviano scrittore di "stomaco" e dello scrittore americano dal nome impronunciabile io non conoscono niente ma da quello che scrive qui credo che mi cercherò presto qualcosa
...ContinuaDue punti di vista su realtà apparentemente molto diverse. Due scrittori e giornalisti (e sul rapporto tra scrittura e attività giornalistica troverete qui le pagine migliori) che partono da motivazioni ed emozioni diverse per giungere ad approdi simili. Simili, ma mai uguali, ed è nelle differenze che apprezzi le specificità dei rispettivi lavori; una specificità approfondita e analizzata con poche ma efficaci parole.
Langewiesche è uno che ti parla scientificamente di se stesso e della sua attività. Amo il modo in cui coltiva lo scetticismo come forma di conoscenza: ''Quello che occorre è far fare ai nostri occhi un passo indietro rispetto al modo in cui viviamo. Nutrire una buona dose di scetticismo sul senso delle cose. Farci domande sul valore che ha la nostra vita o sul valore che dovrebbe avere, sulle distinzioni fondamentali che accettiamo come normali in questo mondo diviso in entità politiche che si chiamano Stati''.
Ecco. Langewiesche è così. Mette le viscere delle cose in vista in maniera analitica, scegliendo le parole.
Saviano è il contrario. Tutto stomaco. Come Langewiesche parla della guerra, ma la guerra di Saviano è fatta di un materiale profondamente differente. L'Italia è un Paese in guerra che si pensa e si vuole credere in pace. E poi, ci sono le guerre dall'altra parte del mondo in cui muoiono i nostri ragazzi del sud. Forse l'unico che ne ha parlato in questo modo, e in questi termini, è proprio lui: Saviano. Riconosciamogli i meriti che, oggettivamente, ha. ''Mi interessa molto raccontare di questo nuovo fascino della guerra : il fascino dell'arena, il fascino dell'azione miolitare, il fascino per cui non c'è praticamente persona, tra chi sceglie di fare carriera carriera militare, che non voglia andare nelle missioni all'estero. Tutto questo era impensabile non molti decenni fa, fino a quando il mondo della guerra non era diventato un mondo a parte. Pensate ai ragazzi in Vietnam che si volevano imboscare (...) Quindi, credo, che alla fine il dettaglio per rendere conto di come sia la realtà e di come stia cambiando sia fondamentale''.
Termino con una constatazione. Le guerre che fanno gli U.S.A. sono -diventano- guerre di tutti, hanno una intrinseca, quasi ontologica, dimensione universale; le guerre di cui parla Saviano, no. Lo sono diventate grazie a 'Gomorra', che ha dato cittadinanza universale a molte cose. Persino noi italiani non ne comprendevamo distintamente caratteristiche e confini.
Insomma, comprendere come territorio e mondo si compenetrano, in questo bel dialogo tra Langewiesche e Saviano, è arricchente. Vieni costretto a ripensare ai termini in cui guardi a molte cose. E questo è bene.
è il testo tratto da una conferenza del Festival di Internazionale a Ferrara. I due autori parlano di narrazione e reale. Contiene buoni spunti