non so se questi racconti siano un'avanguardia post-cyberpunk-connettivista, e se interpretati in questo modo acquisiscano un grande valore: per me, a questa raccolta manca davvero la spina dorsale.
di certo c'è la capacità di scrivere, anzi a volte un po' ostentata con perifrasi e termini mutuati dalla fisica quantistica inseriti qua e là. il problema sono le storie: a parte delineare un vago contesto futuristico, non accade quasi niente, e quello che succede non viene mostrato ma descritto, come in un documentario (in "cassandra" non ho davvero capito NIENTE di cosa si volesse raccontare). documentaristica è anche la natura dei personaggi: poco delineati, indistinguibili. forse l'unico che ha spessore è il lucifero di "cuore di tenebra", ma, beh, si tratta di un personaggio che il lettore conosce già prima del racconto.
belle in ogni caso le illustrazioni.
...ContinuaRevenant è la prima raccolta di racconti di fantascienza di Giovanni De Matteo. Capirete che già avere a che fare con un volume di racconti di fantascienza italiana è un piccolo evento nel panorama letterario nostrano. Ancora più eccezionale il fatto che per una volta i racconti presentati non sono permeati da quell'atmosfera nostalgico decadente che sembra imperare tra gli autori giovani o meno giovani della scena italiana, ma offrono una visione del futuro all'avanguardia per tematiche e suggestioni.
Detto questo, com'è realmente Revenant? Vale il tempo speso per la lettura?Presenta qualche traccia originale o è la solita riscrittura made in italy dei canoni fantascientifici anglosassoni?
La prima doverosa osservazione è che Giovanni De Matteo sa scrivere, questa almeno è una certezza. Anche se in alcuni racconti si nota qualche ingenuità, e forse un'eccessiva dipendenza dai moduli di scrittura cyberpunk - ma è troppo amore, mai scopiazzatura - la tensione narrativa rimane sempre alta. La capacità di immaginare e riproporre ambientazioni affascinanti, il forte impatto emozionale degli scenari speculativi insieme alla passione percepibile dietro ogni racconto sono i veri punti di forza di questa antologia. Nei sei racconti presenti si spazia dal cyberpunk urbano, al viaggio nel tempo, dall'avventura marziana alla riscrittura tecnologica del mito biblico. Ce n'è insomma per tutti i gusti, legati però da una sensibilità unificatrice riconducibile al paradigma connettivista promosso dall'autore, per cui ogni dettaglio, la più diversa speculazione, si situa in una visione postumana del futuro.
L'unico limite attuale dell'autore è forse rintracciabile nella mancanza di profondità dei protagonisti delle sue storie. I personaggi si muovono spinti da pulsioni troppo facili, i dialoghi e le emozioni che li dovrebbero caratterizzare danno l'idea di un'eccessiva drammatizzazione e, in un fondo, di uno scarso realismo. Ma il punto più dolente nella produzione di De Matteo sta secondo me nelle sue figure femminili: sempre fondamentali nello sviluppo narrativo, ma mai all'altezza del loro ruolo dipendenti come sembrano essere dalle figure maschili che ne determinano l'esistenza, idealizzate tanto da perdere ogni connotazione reale. Tutte le donne di De Matteo incarnano un'ideale femminile tanto irreale da risultare del tutto fuori luogo nelle le vicende prettamente terrene dei suoi racconti.
Eccezione in questo panorama di personaggi umani appena abbozzati è Cuore di Tenebra che, titolo escluso, mi pare la prova migliore dell'intera antologia. In questo caso le motivazioni, le spinte emotive, i turbamenti e le aspirazioni della creatura sotterranea protagonista del racconto sono rese in maniera magistrale. I personaggi di contorno dipinti in poche frasi prendono immediatamente vita agli occhi del lettore. Anche la scarsa indipendenza della figura femminile invece di apparire come possibile difetto, è perfettamente funzionale alla messa in scena orchestrata dall'autore.
Red Dust è l'altro racconto che rimane impresso nella memoria. La sua forza sta nello scenario originale (un Marte in via di terraformazione forzatamente abitato da reduci mediorientali e altra umanità emarginata) che offre all'autore la possibilità di scatenare tutta le sue capacità narrative e immaginifiche coniugando istanza politiche, tensioni post-umane e invenzioni tecnologiche. La carne al fuoco è davvero tanta per un unico racconto, tanto da lasciare facilmente presagire lo scenario per un futuro romanzo.
Sugli altri racconti non mi dilungo, ma mi piace notare come sia evidente e palpabile la progressione qualitativa man mano che si procede nella lettura dell'antologia.
(iguana blog: http://iguanajo.blogspot.com/2007/03/revenant.html )
...ContinuaUna raccolta di racconti belli e molto ben scritti.
Un po' Sterling, un po' Dick, atmosfere alla Wong Kar-wai...
De Matteo è più di una promessa della fantascienza italiana, farà grandi cose.