In sintesi, anche questo numero di "Robot" contiene esattamente quello che ci si aspetta di trovare al momento dell'acquisto. La rivista si conferma quale punto di riferimento per moltissimi appassionati.
Qui la scheda completa: http://clarkevivo.blogspot.it/2014/07/robot-71.html
Questo numero di Robot si caratterizza per una nutrita schiera di autori nostrani e, soprattutto, per il fatto di ricordarci che sono passati 30 anni da quando è stato pubblicato per la prima volta Neuromante di William Gibson, opera capace di scardinare un genere e di creare dal nulla una nuova, cospicua porzione dell'immaginario occidentale. Il resto delle rubriche ci sta, ma niente di fondamentale. Scendendo nel dettaglio dei racconti:
- Gioco d'azzardo: specchio mirabile dei tempi, ed è un racconto del 2008... Bacigalupi ha stile e centra i problemi del momento, un 10 pieno;
- La tenerezza lontana delle stelle: intendiamoci, non un brutto racconto, anzi, e pure scritto bene (a parte il fatto di non voler usare un discorso diretto fosse uno...), ma mi è sembrato solo un esercizio di stile, 6 e 1/2;
- Fumo di Londra: io, lo steampunk, lo apprezzo molto e qui c'è una mano sicura, un ottimo artigiano (che, viste le schifezze che si pubblicano, è manna dal cielo), ma mi è parso un altro esercizio di stile, seppure brioso, 6 e 1/2;
- L'incontro di Teano: e di nuovo steampunk, ma con piglio originale e sfumature nerd della miglior specie. La scrittura si adatta alla perfezione al tema e i particolari rendono la storia veramente notevole, 8 e 1/2;
- Vivi: il Premio Robot 2014 non è niente male, un incubo post-apocalittico con un'apocalisse piuttosto originale. Stile buono con qualche svista, personaggi non esaltanti, 7 e 1/2;
- Le belve del mare: embè? 2
- Troppo perfetto: Prosperi è sempre stato, a mio parere, un outsider tra gli autori italiani di SF, 7
- La Signora Astronauta di Marte: SF e donne sono il modo migliore per riconciliarci con la letteratura. Qui c'è un racconto poetico, alla Bradbury, pura "nostalgia del futuro", uno sguardo diverso al pilastro dell'esplorazione spaziale, 8.
La spietata media matematica mi da 7. Mi sento in vena di generosità e, non essendoci la mezza stella, mi allungo sulla quarta. Niente male, dai.