Ho aspettato un po' a leggere quest'ultimo numero di Robot, francamente deluso dagli ultimi pubblicati, ma in questo caso il livello qualitativo si è rivelato superiore.
Il racconto della Samatar è un classico delle "strane invasioni", mentre quello di Ryman si distingue per l'idea, lo stile e l'ambientazione. Non particolarmente felice il racconto della Epifani, suggestivo quello di Gallo, niente male quello di Voudì (anche se è il solito spot…) e tanto di cappello, invece, per De Matteo, in piena forma in questa bizzarra ucronia.
Di discreta fattura gli articoli, su cui spiccano quello sulla fantascienza positiva e il ricordo del famoso "Psicospettro" di L.P. Davies, che mi ha fatto tornare la voglia di leggerlo.
Speriamo che non sia solo un buon numero, ma l'inizio di una buona serie.