Ho letto vari titoli di Fitzek e il mio parere è sempre positivo, qui ne ho ulteriore conferma. Lui è bravo, scrive bene e riesce a mantenere alta la tensione per tutta la durata della storia.
Marc è un gran bel personaggio, colto e tormentato, ma nessuno lo invidierebbe per quello che gli succede. Praticamente quasi per gioco risponde ad un annuncio apparso su un giornale e la sua vita cambia radicalmente, in peggio. Già dall’inizio non è molto convinto di seguire il dottor Bleibtreu nella sua omonima clinica, poi si convince e dopo quella visita parte il suo incubo personale. I capitoli sono brevi e alla fine di ognuno o quasi c’è un colpo di scena. Sono tutti piuttosto importanti, ma quello che a me ha sconvolto di più è stato quello a fine capitolo 19.
Praticamente per il mondo tu non esisti, le tue chiavi di casa non aprono l’appartamento che pensavi di avere, anzi, sul campanello trovi scritto un cognome diverso, che poi è quello di tua moglie morta 6 settimane prima, tenti comunque di aprire la porta e quando questa si apre dall’interno quella che vedi comparire è proprio tua moglie, peccato che lei non ti conosca. A questo punto ti viene il dubbio che le tue siano solo allucinazioni, allora cosa fai? Prendi il telefonino e cerchi di chiamare qualche tuo amico o tuo suocero. Peccato che non ci sia più la SIM e quindi niente più contatti e ovviamente tu non ricordi i numeri a memoria. Colto dal panico scendi in strada per cercare la tua auto ma non la trovi, prendi un taxi, vai alla polizia per fare la denuncia ma lì nessuno ti crede e pensano tu sia un pazzo. Decidi quindi di tornare alla clinica, da dove è cominciato il caos e quando arrivi cosa trovi? Nulla, solo un cratere dove poche ore prima esisteva una clinica.
Bel finale di capitolo, no?
Ovviamente con un libro come questo bisognerebbe aver tempo per leggerlo tutto in una volta, è difficile staccarsi dalle pagine nonostante l’ansia e l’angoscia che accompagnano nel corso della lettura. Si vorrebbe rincuorare Marc, stargli vicino e dirgli che prima o poi tornerà tutto alla normalità…Seeeee…magari…con Fitzek come autore ne dovranno passare ancora tante perché il pover Marc possa recuperare la sua vecchia vita…che poi…la recupererà? Chissà…
Il finale mi è piaciuto, l’ho trovato all’altezza della storia, ma è il libro nella sua totalità che ho apprezzato parecchio. Credo di poter dire che al momento è il migliore di Fitzek tra quelli letti e questo la dice lunga dal momento che li ho apprezzati tutti.
...ContinuaL'ho letto tutto d'un fiato. Adrenalinico dalla prima all'ultima pagina. Il finale non mi ha deluso....anzi....!
Conoscendo le scritture di Fitzek, non mi stupirei di un servizio di Studio Aperto, sul ritrovamento di un ammasso di cadaveri sepolti in cortile dello scrittore.
A differenza di molti che si lamentano sul finale, io devo dire che non l'ho trovato così male, comunque per me è un 5 stelle pieno, bello il ritmo,la scrittura è il suo modo unico di collegarsi con i suoi ricordi.