Se per un motivo o per un altro qualcuno decide di mettere in copertina il cabinato di Street Fighter II affiancato a quello di Mortal Kombat, in qualche modo mi sento chiamato come generazione in causa. Poi scopro che Zerocalcare è come me classe 83, quindi leggere questo fumetto è stata una chiamata alle armi.
Il fumetto si legge con piacere, il disegno è funzionale ma anche personale, e va bene così.
La storia nel suo complesso mi è paiciuta, cioè, parte bene ma proprio mentre inzia a stagnare si innesca la conclusione ed i colpi di scena finali, quindi va bene. La cosa snervante è invece il suo piangersi addosso e sottostimarsi (che è diverso da essere increduli) , come se non gli sia costato fatica diventare un disegnatore quotato. Fare fumetti non è semplice, e seppure hai una dote devi resistere spiritato o meno 8 ore al giorno a disegnare e disegnare, a scrivere e creare; se la gente ti premia col successo goditelo poi basta ringraziare calorosamente e sinceramente.
In conclusione credo che sia un buon fumetto, la trama tiene, il disegno pure, per i miei gusti però Gipi e Marco Galli sono superiori.
La prima parte è davvero bella, dal motore al ritmo ai concetti. La metropoli non è una giungla ma uno zoo è una immagine azzeccatissima che asfalta il maledettismo gangsta di una schiera di rapper. Finale come sempre un po'retorico (ma non è per questo che apprezziamo Zerocalcare in massa?), stavolta forse un po' più amaro del solito, in una seconda parte che funziona, con tanto di spiegone giallo.
...Continua"Qua nessuno cambia, tuttalpiù marcisce"
Il volume più maturo, più nero, meno ottimista e più personale di Zerocalcare.
Zerocalcare è una garanzia. Oramai per me è come una droga. non riesco a non leggere o vedere qualcosa di suo. Questa è una storia un pò particolare, ma vale la pena leggerla! Voto: 4 stelle