storia interessante, che parte dal classico "messaggio alieno" da decodificare, solo che in questo caso non arriva dallo spazio profondo ma da una struttura (non umana) ai limiti del sistema solare. una squadra di specialisti (e un contingente militare) viene messa insieme per raggiungere la struttura e investigare sulla scomparsa della precedente missione.
l'esplorazione e le teorie sull'origine e la funzione della struttura sono interessanti, la narrazione però a volte si perde troppo in elucubrazioni che di fatto non aggiungono niente alla storia.
...ContinuaMi trovo d'accordo con un'altra recensione che ho letto qui si aNobii: il romanzo ha un'idea molto interessante ma la spreca in una maniera quasi sconfortante.
I personaggi sono piatti. La descrizione di molte scene mi è parsa fumosa laddove invece la prima parte del romanzo sembra servire solo a mostrare le conoscenze di terminologia scientifica dell'autore: uno sforzo a mio parere inutile perché l'unico risultato è che il lettore non capisce, fa fatica a seguire, e si innervosisce.
Diversi spunti interessanti non sembrano essere stato approfonditi (il rapporto Qilliam-Rachmaninoff, le scoperte dei reperti che hanno portato alla diatriba tra i due, la figura dello psiconauta in sé, tanto per dirne alcuni). La narrazione è poco avvincente.
Onestamente l'ho finito solo per un mio personale puntiglio.
Quanto meno non è scritto male in italiano e la percentuale di refusi è prossima allo 0. Inoltre, appassionata di sci-fi come sono, ho apprezzato le strizzate d'occhio a grandi classici, mediante citazioni diffuse, immagino del tutto intenzionali, al panorama sci-fi (da Doctor Who a Battlestar Galactica).
Ma davvero, ha il sapore, amaro, di un'occasione perduta.
Un buon mix tra Alien, cyberpunk e space-opera.
Non dico di essere rimasto deluso da questa lettura ma mi aspettavo qualcosa di più veloce e intenso in un romanzo breve.
La storia è molto avvincente ma si perde in alcune elucubrazioni quantistiche e filosofiche che allungano solo il brodo.
In alcuni punti ho faticato ad entrare in sintonia col racconto che si ingarbuglia e perde qualche punto soprattutto nella parte di perlustrazione di Terminus.
I personaggi sono un pò piatti. Lo psiconauta poteva essere maggiormente calcato e non si riesce ad emapatizzare più di tanto.
La cosa peggiore comunque è che vengono date mille spiegazioni, tutte plausibili, per l'esistenza della megacostruzione per poi trovarsi nel finale con un pugno di mosche. Presumo che ci sarà un seguito, anche perché così la storia non ha davvero senso.