I picked this book up because of its good rating on Amazon and Goodread.
The plot is interesting. The flow is smooth. But all these only make the book a 3-star or a 3.5-star at most. Certainly not the breed of “unputdownable” thriller.
Not until the last 20 pages.
The revelation is a real shock - I had been misled and fooled for so long. It even took me a while to connect the dots. The prelude and climax alone deserves 5-star.
As a new habit, I am going to re-read it.
...ContinuaLa Paziente Silenziosa è stato eletto il miglior thriller del 2019 dagli utenti di Goodreads e questa cosa mi ha sempre un po’ attirato e un po’ allontanato dal volerlo leggere. Col senno di poi forse avevo ragione.
Sono passati parecchi giorni da quando ho letto il libro ed ancora non ho capito bene quanto mi sia piaciuto. È sicuramente un thriller che si legge bene, ma l’ultimo capitolo mi ha rovinato il finale!
Il motivo per cui Michaelides abbia inserito quelle pagine finali rimarrà un mistero per molti, ma almeno sappiamo se Alicia ha ucciso veramente suo marito o no!
Inseguiti da questo dubbio, pagina dopo pagina, ci addentriamo in un thriller che ha una partenza un po’ in salita. Più che altro ero scocciato dalla presenza costante del narratore che, pian piano, si integra - per forza di cose - con la storia.
Ed alla fine tutto ha un senso e la trama si chiude perfettamente. Però quell’ultimo capitolo stona con il resto.
Avrei preferito un finale più cattivo, che lasciasse in sospeso qualcosa, uno spiraglio di ingiustizia in un mondo buonista. È stato come lo spicchio di mandarino cattivo dopo un buon pranzo: ti lascia un brutto sapore in bocca che ti porti dietro per un po’.
Potete trovare questa e altre recensioni sulla mia pagina Instagram: www.instagram.com/ilibrididede ☺️
...ContinuaMaljka - per RFS
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Era da tantissimo tempo che non leggevo un libro così ben fatto! Fortunatamente, con il mio lavoro, ho la possibilità di conoscere molte persone amanti dei più svariati hobby, tra cui la lettura. Con una cliente in particolare, adoro parlare di libri e ogni volta lei mi consiglia dei capolavori, l’ultimo dei quali è proprio “La paziente silenziosa”.
Alicia Berenson è una pittrice trentatreenne che un giorno uccide il marito quarantaquattrenne, Gabriel, noto fotografo di moda.
Fino a qui, sembra di leggere un fatto di cronaca nera quotidiana.
I due vivono nella zona nord occidentale di Londra. Una sera tardi, dopo il rientro di lui dal lavoro, una vicina sente degli spari e chiama la polizia, che quando tre minuti dopo arriva, trova Alicia di fronte al camino, immobile come il ghiaccio dalla paura e Gabriel legato a una sedia, con un cavo attorno a polsi e caviglie, e una pistola ai piedi.
La testa dell’uomo è in mille pezzi. Ma lei resta muta. Fino alla fine.
Da quel momento, detenuta in un ospedale psichiatrico, Alicia si chiude nel silenzio, rifiutandosi di fornire qualsiasi spiegazione.
Oltre a tabloid e telegiornali, a interessarsi della «paziente silenziosa» è anche Theo Faber.
Quest’ultimo è un quarantaduenne diventato psicologo criminale perché nevrotico, sicuro di essere in grado di aiutare la donna e di svelare il mistero di quella notte. E mentre a poco a poco lei ricomincia a parlare, il disegno che affiora trascina il medico in un gioco subdolo e manipolatorio.
La prima parte del racconto ha avuto sin da subito su di me un effetto ipnotico: capire per quale strano motivo la protagonista decide di uccidere a colpi di pistola il marito (arma che oltretutto lei odia) per poi rinchiudersi in un ostinato mutismo, diventa una missione che (ahimè) trova compimento solo alla fine del romanzo.
Entrambi i protagonisti, hanno dei problemi esistenziali, che traggono le proprie origini dall’infanzia. Tutti e due hanno un passato difficile alle spalle a causa dei rispettivi padri: uno alcolista e l’altro violento, entrambi assolutamente inadeguati al loro ruolo genitoriale. Questo dettaglio sarà essenziale nello sviluppo della storia.
Moltissime cose ho amato di questo romanzo: il continuo susseguirsi di colpi di scena, la trama mai banale, la perfetta caratterizzazione dei personaggi e il finale da urlo… qualcosa di totalmente insospettabile (anche per gli habitué dei thriller). Ma più di tutto, il ruolo che Alicia ricopre in tutta la storia.
Non si tratta di un semplice romanzo: nasce come diario personale, un posto dove vengono confessati i segreti più reconditi, quelli che non possiamo e non si vogliono esprimere a parole.
La scrittura è fluida e molto semplice. Quasi tutto il libro è scritto in prima persona consentendo al lettore di immedesimarsi facilmente. Gli indizi disseminati qua e là, servono da accompagnamento allo sconvolgente spettacolo finale.
Credo che, se decidessero di farci un film (scelta plausibile essendo Alex anche uno scenografo), sarebbe davvero magnifico!
Se non avessi avuto due bambini piccoli da accudire (uno di tre mesi e l’altra di tre anni), sono certa che avrei letteralmente divorato il libro in una notte; invece, mi sono dovuta inventare docce molto lunghe pur di avere un po’ di pace sola in bagno e sfruttare la mia insonnia notturna.
È un libro che consiglio tantissimo a tutti gli amanti del genere perché si legge tutto d’un fiato!
Spero che questo neo-scrittore pubblichi presto dell’altro ma nel frattempo, quando inizierete la lettura ricordate che niente è come sembra.
...ContinuaThis novel portion of the book ends on p.323 (which is followed by "ACKNOWLEDGMENTS"). I realized that Theo Faber was guilty on p.304. The entire truth was not disclosed until about p.312. I totally didn't expect the outcome at the end of the book. Only on pages 303/304 did the readers (or at least I) realize that not just Alicia Berenson's diary was not disclosed in a chronological way, nor was the story between Theo and Kathy ! So, the readers were fooled by both the narrator as well as the order of time/sequence of events.
I understand that the author used to be a psychotherapy student; but I feel that this novel is a bit of a mockery of that profession (psychotherapist or psychiatrist). Both Dr. Christian West and Professor Lazarus Diomedes were very wrong that the man that Alicia thought was stalking her was actual real and it was actually Theo ! Only Theo figured out the truth of the Alcestis analogy after Alicia's cousin told him of a "similar" incident (i.e., being psychologically "killed" by her father) at the roof of their Cambridge home. Unfortunately, just like what Theo said about his nice psychotherapist Ruth, psychotherapists or psychiatrists in this novel all seem to be powerless in terms of curing their patients :-(
The first half of the book is not really that "unputdownable" as said in some comments. At the beginning or nearly first half of the novel, the pace was not really that fast and I was not really drawn into the details of the novel. But the ending with its stunning twist is really satisfactorily surprising. For that, I give it 5 stars in anobii. It's the hidden secret and mystery that makes it all worthwhile. Obviously, the author's trick is keeping the secret from the readers and giving the readers the misunderstanding that the two parallel stories (Theo & Alicia, and Theo & Kathy) were happening at about the same time (but they were like five years apart !). So, it's not really a detective novel that challenges its readers to solve the mystery from all the clues. But the author does give readers a couple advance warnings that something would go wrong for Theo at the end but the readers just didn't know what would actually happen :-( :-)
p.218 (5th line from the bottom), I guess "get out hand" should be "get out of hand".
...Continua