Lo so, sono cattiva, ma quando ci vuole ci vuole

Per fortuna l’ho comprato a due euro in un mercatino, così mi sento meno in colpa per aver buttato i soldi.
Esaltato come “caso letterario internazionale”, primo capitolo di una saga pluritradotta,
L’anima della frontiera
è una vera ciofeca, un libro che fa acqua da tutte le parti, improbabile nella trama e orripilante nel
linguaggio. La storia ruota attorno a Jole, aspirante contrabbandiera della Val Brenta di fine Ottocento, che
parte alla ricerca del padre scomparso tre anni prima oltre confine. Questa Jole è un fenomeno della natura,
una che è capace di cavalcare per ore “a pelo” (sic) un cavallo da traino carico di “decine” (sic!) di borse
piene di tabacco (circa ottanta! chili), che riesce a “dormire profondamente” all’aperto in autunno inoltrato e dopo aver lottato
con l’uomo che vorrebbe ucciderla e che ancora la insegue. Oltre metà del libro descrive il viaggio di andata (una noia mortale), poi tutto accelera e in cinquanta pagine la ragazza contrabbanda il tabacco e diventa ricca, fregando a sua volta il compratore che voleva fregarla, sfugge al proprio inseguitore, poi a un
carbonaro che vorrebbe violentarla, quindi, coincidenza!, ritrova suo padre che, vero deus ex machina, ricompare dopo tre anni appena in tempo per salvarle la vita; insieme i due ritornano a casa felici e contenti
come se niente fosse. Un personaggio tratteggiato con l’accetta, questa Jole, una vera donna di montagna,
realistica quanto un porcospino sulla luna.
E poi, dicevo, il linguaggio: mai letto niente di simile. Una lingua piena di ripetizioni, con un avverbio in
-mente dietro l’altro (a p. 63 tre di fila in tre righe successive), improbabili aggettivi perennemente in
coppia, verbi incoativi usati per descrivere azioni finite, locuzioni come “a un certo punto”, “in un attimo”,
“poco dopo” quasi a inizio di ogni paragrafo e vere e proprie amenità frutto del genio dell’autore, come il
meraviglioso “gli” riferito a Jole a metà di p. 94. Non so come si sia potuta pubblicare una cosa del genere,
senza un briciolo di editing. Ed è solo il primo della serie. Ma se siete in crisi di astinenza da ciofeche è
senz’altro il libro che fa per voi.

Jan 3, 2022, 5:03 PM

Divorato: pura avventura con la natura selvaggia delle Prealpi vicentine e delle Dolomiti bellunesi e del Trentino orientale come protagoniste principali; una scrittura incalzante dove ai protagonisti succede veramente di tutto, e con pagine di grande poesia. Il mio giudizio non è sicuramente imparziale in quanto sono zone che conosco molto bene e in cui passo molto tempo a pescare. Lo consiglio.

Aug 27, 2023, 8:37 PM
Western all'italiana

Viene raccontato il disagio e le difficoltà di fine '800 di una famiglia italiana, ma espresso in stile western.
Si parla di contrabbando ma non fatto per frodare il Regno, ma per cercare di campare e sfmare le famiglie.
Libro scorrevole, con pochi personaggi che si legge in breve tempo

Oct 30, 2022, 9:13 AM