Identità (plurale)

E' un capolavoro su cui è stato già scritto di tutto, e a ragione: dunque questa non è una recensione, ma una modesta raccolta di considerazioni personali sul mio rapporto con un testo gigantesco.
L'ho riletto a distanza di venti anni ed ho voluto scientemente che fosse il primo libro del 2023, un anno di ricostruzione.
Vitangelo Moscarda c'est moi (ma penso valga per tutti); una superficiale considerazione en passant della moglie relativa ad una stortura del naso che l'uomo- un trentenne che vive dell'eredità del padre banchiere/usuraio in un paesello siciliano e che non ha né arte né parte- lo porta a dubitare della sua identità, che gli si parcellizza in centinaia di migliaia di altri Vitangelo, tanti quanti sono coloro che incontra e che credono di conoscerlo. Ma una tale frammentazione dell'Io scivola inevitabilmente verso l'annientamento dello stesso- il 'nessuno' del titolo- e al rifiuto di qualsivoglia relazione con l'uomo, a vantaggio dell'unica via di fuga contemplata dall'autore: la (lucida) pazzia, che lo isola, ma lo salva.
Durante la lettura mi sono sentita trascinare a fondo nelle parole di Moscarda/Pirandello: ogni 'scena', ogni riflessione', ogni coraggioso scardinamento della falsità che regola le relazioni umane è stata una spada nel cuore, la cui nitidezza e veridicità mi hanno scosso molto più rispetto alla prima lettura.
Anche qui non c'è scelta per il protagonista, una volta che prende coscienza del teatro del mondo: occorre scendere, salutare e scappare il più lontano possibile.
L'ironia che serpeggia ovunque per me è equivalsa al sale su una ferita, che anziché lenire, acuisce: i benpensanti che non vogliono vedere e che nascondono la polvere sotto il tappeto sono pietosi; il protagonista che, scatenatosi dai legacci della caverna, cerca di risvegliare gli schiavi che credono alle ombre, è destinato all'isolamento e alla scarnificazione.
E' un romanzo immenso.
'Telefonami tra vent'anni'.

Jan 4, 2023, 6:33 PM
Attenzione alle pendenze!!!

Siamo ingabbiati in una realtà sociale, con un ruolo preciso , regole rigide, quasi non riusciamo a percepirle , ma ,le eseguiamo, automaticamente , senza ribellarci. Un giorno, capita, che ,per puro caso, un gioco semplice, demolisce le nostre certezze, " sprofondando" nel baratro della pazzia. Questo capita a Vitangelo Moscarda, un inetto un fantoccio, che rivaluta tutto il suo passato e presente per aver notato una piccola anomalia, confermata da sua moglie: un naso pendente leggermente a destra, uno squilibrio piccolo, che ,a poco a poco, mina il suo assetto fisico e mentale. Incuriosito si guarda allo specchio ,vede solo un'immagine ,un corpo che non riconosce : lo saluta gli strizza l'occhio e inizia la sua frantumazione, che sfocia nella follia . " Chi era costui? "si chiede Vitangelo guardandosi allo specchio e risponde" nessuno .Un povero corpo , senza nome , in attesa che qualcuno se lo prendesse". Vitangelo non è più nessuno, prima era una persona, si, ma , adesso , si frantuma in mille corpi , mille identità, in cui ,non si riconosce. Era costruito su una falsa stabilità, si è sdoppiato, disgregato, ora è anonimo.Non ha nessun nome, preferisce chiudersi in un monastero e rinascere ogni volta.
L'uomo è prigioniero di schemi nei quali si rinchiude e può restare per sempre così, ma , a volte capita, che ,per puro caso, riesca a capire le catene che lo legano ai suoi ruoli e reagisce con il delitto, la pazzia o la rassegnazione apatica, come è capitato a Vitangelo.
5 stelle

Aug 22, 2024, 7:46 AM
Realtà virtuale

Ciò che gli altri vedono in noi non dipende da noi, ma da chi ci osserva, ci giudica e ci definisce.
E' chi guarda, che definisce cose e persone.

Facile sentirsi incompresi e inadeguati.
Facile essere fraintesi.
Facile vedere le cose quotidiane in modo diverso dagli altri.
Facile avere punti di vista diversi sul medesimo argomento.

Mi si fissò il pensiero ch'io non ero per gli altri quel che finora, dentro di me, m'ero figurato d'essere.

Se pensiamo di essere diversi da come ci vedono gli altri, ciascuno a proprio modo, come siamo veramente? Chi siamo veramente? Ci conosciamo a fondo? Siamo come ci sentiamo o come gli altri ci vedono?

"Una realtà non ci fu data e non c'è, ma dobbiamo farcela noi, se vogliamo essere: e non sarà mai una per tutti, una per sempre, ma di continuo e infinitamente mutabile"

Come possiamo capire le parole se:

le parole, per sé, sono vuote? E voi le riempite del senso vostro, ne dirmele; e io, nell'accoglierle, inevitabilmente, le riempio del senso mio. Abbiamo creduto d'intenderci; non ci siamo intesi affatto.

Ironico, cervellotico, profondo; sempre interessante, Pirandello.

Jul 7, 2017, 5:44 AM