Un racconto dolce e amaro per ragazzi e adulti...

Quanti sono i colori del cielo.
Azzurro, celeste, blu, nero, rosso e arancio...
Il 27 aprile del 1986 a Pripyat nulla è come prima.
Il cielo dipinto di rosso con striature blu è completamente vuoto, né passeri né merli e neppure ghiandaie. L’aria dal sapore metallico è insopportabile, brucia…
Nessuno può immaginare che l’esplosione del quarto reattore della centrale di Cernobyl a soli due chilometri di distanza da Pripyat, qualche ora prima, avrebbe portato drastici cambiamenti, sconvolto la vita di tutti.
Valentina Kaplan e Oksana Savchenko, due ragazzine che frequentano la stessa scuola, si preparano come ogni mattina per iniziare un nuovo giorno.
Valentina di origine ebraica aspira a diventare ingegnere, al contrario Oksana bravissima nel disegno, un’artista. Valentina è cresciuta circondata d’affetto, in una famiglia con valori e soprattutto silenzi, niente rumori, niente che possa destare sospetti e...con la continua ossessione di essere scoperti e cacciati perché ebrei. Oksana al contrario è cresciuta senza affetto con una madre succube del marito, un uomo violento con entrambe, cresciuta con forti pregiudizi nei confronti degli ebrei.
Valentina e Oksana si detestano.
Nessuna delle due può immaginare che a breve le loro vite si uniranno che quel treno affollato di esseri umani in fuga da quella che diventerà una città fantasma, è un viaggio di non ritorno…
Ma il destino a volte è capriccioso, burlone, ed è sempre imprevedibile, un destino che unirà due ragazzine tanto diverse in un legame di autentica amicizia. Oksana cresciuta con forti pregiudizi nei confronti degli ebrei troverà rifugio fra loro, troverà il coraggio di affrontare le sue paure, di liberarsi dell’ombra negativa del padre, della fragilità della madre che non l’ha mai amata, mai difesa dalle botte del marito e poi del compagno.
Oksana tra le braccia della nonna di Valentina scoprirà per la prima volta quanto un semplice gesto possa significare tanto, quanto una semplice festa di compleanno possa ridare la speranza…
E’ una storia che commuove e fa riflettere sui pregiudizi, sulla violenza, i lividi lasciati dalle percosse guariscono in superficie ma lasciano profonde ferite che difficilmente guariranno e nel caso di Oksana, solo per merito di alcune persone, quelle stesse che ha odiato senza alcun vero motivo.
Per Oksana ci sarà una seconda possibilità, una rinascita grazie solo a Valentina e alla sua famiglia.
E’ un racconto per ragazzi dolce e amaro, un racconto per adulti perché quando una storia lascia un piacevole ricordo nel tempo non ha età né limiti, è accessibile a chiunque.
Ci sono storie anche semplici come questa che racchiudono forti emozioni, che fanno arrabbiare ma fanno anche capire che i pregiudizi sono sempre sbagliati…
Quanti sono i colori del cielo?
Moltissimi.
A Cernobyl il 27 aprile 1986 dopo qualche ora dall’esplosione del quarto reattore, il cielo era vuoto, niente merli o ghiandaie, rosso e blu con un forte odore metallico…

Ringrazio ancora una volta P&B per questa splendida lettura, un libro che mi ha commosso, lasciandomi un ottimo ricordo di Valentina e Oksana, due ragazzine che difficilmente dimenticherò…


Nov 26, 2024, 12:15 AM
" Era il disegno di due merli che volavano nel cielo, con le ali spiegate che si toccavano,come a formare un paio di mani intrecciate.

Non sembra vero ,ma" il disastro di Chernobyl, avvenuto il26 aprile 1986, è ritenuto il piú grave incidente della storia dell' energia nucleare, insieme a quello di Fikushima del 2011. lo lo ricordo bene e penso anche voi,ma, all'epoca non riuscì a quantificare subito la gravità dell' accaduto ( e non solo io) .Complice anche l' occultamento di notizie da parte dell' Urss, che all'inizio cercò di mantenere segreta l'esplosione.Solo il 28 Aprile , dietro insistenza del governo svedese, la Russia annunciò il disastro alla televisione. Così si presenta oggi Pripyat
"Pripyat non è mai stata ripopolata. Oggi è un attrazione turistica. I visitatori possono indossare indumenti protettivi e visitare la città in rovina accompagnati da una guida turistica. Tutto è rimasto com'era nel 1986, quindi striscioni e bandiere comuniste adornano ancora gli edifici anche se sono a brandelli. Le finestre sono rotte e spalancate come occhi vuoti, alberi e vegetazione sono stati liberi di crescere quindi I rampicanti hanno preso il sopravvento su molti edifici"

Questa è la descrizione della scrittrice Anna Blankman, riportata tra le note del libro, un libro che merita una lettura perchè, forse, è il primo che descrive il disastro di Chernobyl.
L'autrice pone sotto la luce dei riflettori la storia di due famiglie residenti a Pripyat, durante l' incendio del reattore nucleare. Ne segue le vicissitudini raccontando gli stati emotivi, I dubbi, le incertezze e le paure. Valentina Kaplan e Oksana Savchenko, compagne di scuole anzi nemiche di scuola, si trovano accomunate da un unico desiderio sopravvivere a tutti I costi ad un disastro ambientale inaspettato. Con un intreccio meraviglioso, il dramma collettivo, abbraccia il dramma individuale ed ancora prima quello razziale.I pregiudizi sono duri da annientare, ma, a volte, basta poco per ricredersi .E Oksana ne sa qualcosa, quando per la prima volta nella sua vita, riceve un gesto affettuoso, da persone inaspettate, fa i salti di gioia

" Era troppo. Tutto quanto: troppa gentilezza, troppa premura, troppa solidarietà "

Il valore dell' amicizia regna sovrano

" La tua amicizia con Valentina, la mia con Rifka: questi sono miracoli. Quando siamo gentili, amorevoli e generosi diventiamo noi stessi dei miracoli"

Ottimo anche il riferimento all'atteggiamento di indifferenza dell' Unione Sovietica, che noncurante dell' accaduto, il Primo Maggio fece sfilare la parata militare.

La scrittura è piacevole, semplice , l'autrice sa raccontare e lo fa con una destrezza unica .
4 e non 5 perché ho avuto la sensazione che Blankman volesse affrontare troppe problematiche( violenza familiare, pregiudizi razziali, questione ebraica)creando un affollamento forzato.

Attenzione è solo una mia modesta opinione

Ringrazio tutti gli amici di anobii per la splendida proposta di lettura.@ Lillium, @P&B, @Covadonga

Jan 21, 2025, 11:38 AM
Tenero, delicato e profondo.

🤫 Spoiler free😜
La centrale nucleare di Chernobyl prendeva il suo nome da un piccolo villaggio che da anni era restato solo un segno sulle carte; in realtà l'abitato a ridosso della centrale era Pripyat. E' proprio lì, che in quel maledetto 26 aprile del 1986 le due protagoniste Valentina e Oksana si svegliano con il resto del paese vedendo un bagliore rosso che in corrispondenza della centrale colora il cielo a sud, ed un denso fumo di uno strano colore blu che sale verso le nuvole.
Ha inizio dunque la fuga dalle radiazioni delle due ragazzine verso l'ignoto: prima accompagnate dalle rispettive madri, ma ben presto da sole. Il viaggio ed il successivo soggiorno a Leningrado genereranno un legame sempre più stretto tra le due adolescenti che dovranno confrontarsi con dolorose perdite, con la violenza, col più gretto antisemitismo, con i pregiudizi, con porte chiuse in faccia, con la cattiveria, con la povertà e con la faccia più dura e repressiva del regime. Ma conosceranno anche la generosità, l'accoglienza, l'amicizia, l'affetto più sincero, il calore umano che libera il cuore dal gelo più profondo, con l'amore che si manifesta dove meno lo aspetteresi.
E molto, molto ancora che potrete scoprire leggendo questo bellissimo racconto, ispirato da una storia vera, che vi farà conoscere personaggi indimenticabili, che commuove e nutre l'anima.
Non ho capito se questo Blackbird sia considerato un libro per ragazzi; indubbiamente promuove una serie di valori importanti, ma senza essere minimamente banale e rivelandosi al contrario decisamente profondo.
Vale senz'altro di leggere in appendice la Nota dell'autrice ed anche i ringraziamenti.
Lo consiglio caldamente senza alcuna remora.

Jan 6, 2022, 9:22 AM