Forse il volume più mediocre tra quelli della "Storia d'Italia". Come già ne "L'Italia dell'Asse" - ma qui anche peggio -, Montanelli smarrisce la sua qualità migliore: il distacco. Il resoconto montanelliano della condotta di guerra italiana è scarsamente affidabile e ideologicamente viziato, eppoi - specialmente quando si tratta di distribuire le responsabilità - è inficiato dalle simpatie e antipatie, umane e politiche, dell'autore. Altri storici, più obiettivi e meno coinvolti, hanno dato della condotta militare italiana un ritratto maggiormente veritiero.
La scrittura di Montanelli mi è sempre piaciuta ed anche in questo caso non mi ha deluso. Ho notato che il fatto di essere stato giovane in quel periodo non ha aiutato il buon Montanelli ad essere poco partecipe su quanto raccontava. A mio gusto non ha rovinato la qualità della lettura.
Come tutta l'opera è consigliata la lettura.