L’attimo prima è quel momento in cui il sogno sta per realizzarsi, quel momento che spacca la vita in due, che rende il dopo inaccettabile.
Lo sa bene Lorenzo, cresciuto nel ristorante dei suoi. Ha assaporato la gioia dell’attimo prima per precipitare poi in un dolore talmente forte da non riuscire a parlarne. Trova lavoro in un’agenzia di viaggi, realizza i desideri degli altri organizzando vacanze da sogno. Indossa una maschera che non toglie mai, che cade solo di notte o in maniera imprevedibile quando i pensieri lo riportano, suo malgrado, alla vita di prima, quella tragicamente interrotta una maledetta domenica.
Sono i ricordi dell’infanzia, trascorsa con la sorella Elena sotto il tavolo della cucina. Tornano prepotenti, insieme alle sensazioni, alle voci, ai profumi, all’amore unico che lega i genitori, Leandro e Sara.
L’attimo prima è un fermo immagine, dopo il quale tutto assume il carattere irreale di una vita che scorre nonostante tutto, alla quale Lorenzo partecipa come controfigura di se stesso, evitando tutto quello che possa farlo soffrire, dai piatti che i suoi cucinavano, ai luoghi di un tempo, alle relazioni, alle amicizie. Nulla che scalfisca la superficie.
È la storia di una lotta interiore, di una lenta e graduale apertura al mondo reale, di un recupero dell’io sepolto in fondo a un armadio.
Il racconto riflette anche stilisticamente questa ripresa. Il tono si fa a tratti più intimo, la svolta inizia quando finalmente Lorenzo parla di quello che è accaduto, della maledetta domenica in cui tutto è precipitato. In sottofondo il Bolero di Ravel scandisce la narrazione col suo ritmo uniforme e ripetitivo e il crescendo finale.
Per una volta è la vita ad aiutare Lorenzo con il ritorno della sorella dall’oriente e una serie di incontri che lo metteranno di fronte a una scelta non più eludibile: ricominciare a vivere abbracciando le sue ferite o continuare a fare da spettatore.
L’attimo prima è la vita con tutti i suoi colori, ne ha il ritmo, ne ha la dolcezza. È un mondo, con tutte le sfumature di luce e di buio, è mare calmo, lava, maestrale e scirocco, è Sicilia.
Quando diventa speculazione e bellezza la matematica descrive la vita come la filosofia e la poesia. Francesco Musolino ci racconta il nostro punto di flesso, quando da figli diventiamo orfani. L'attimo prima
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