La storia di Salten, corredata dai disegni di Lacombe, è semplicemente superba. Le descrizioni dei suoni e dei colori del bosco sono così vivide che pare quasi di trovarsi fisicamente in mezzo alla natura e di esplorarla con occhi nuovi insieme al piccolo Bambi, fino a maturare insieme a lui e osservarla con uno sguardo più malinconico e disincantato. Attraverso gli occhi di Bambi conosciamo le quattro stagioni: il tripudio di vita della primavera, la canicola estiva, la nostalgica precarietà autunnale e i rigori impietosi dell'inverno. Insieme a Bambi sperimentiamo l'ingenua curiosità infantile e il piacere della scoperta, ma anche il terrore sconfinato che suscita Lui, l'uomo, il vero nemico naturale di ogni animale libero.
Prima di leggere questo libro conoscevo Bambi solo grazie alla trasposizione Disney che avevo visto da piccola, ma ignoravo che questa storia fosse molto, molto di più. A cominciare dai parallelismi con la situazione degli ebrei a cavallo delle due guerre mondiali, che portarono i nazisti a mettere il libro all'indice proprio perché troppo scomodo. Leggere la storia di Bambi con questa consapevolezza fornisce un ulteriore spunto di riflessione, ma anche senza questo dettaglio rimane comunque una meravigliosa storia di crescita e di celebrazione del mondo naturale e dei suoi abitanti.
Il racconto di Bambi è la storia di ognuno di noi, delle luci e delle ombre che ci accompagnano nella vita di tutti i giorni.
L’edizione è molto evocativa per le illustrazioni superbe e nel romanzo le descrizioni della natura sono così vivide da poter persino simulare l’ascolto dei suoni!
Ah, la buona vecchia letteratura per l'infanzia, quella che preparava i bambini alla vita senza nasconder loro nulla! Bambi (1923) è così: il piccolo cerbiatto nasce di primavera, cresce in estate, a fianco della mamma, giocando con gli amici e facendo amicizia con le creature del bosco. Poi arriva l'inverno: il vento che abbatte, il ghiaccio che taglia le zampe, il freddo, la fame. Poi arriva l'uomo, che uccide senza pietà né motivo. Non c'è giustizia, non c'è spiegazione: l'unica possibilità è andare avanti, fare quel che si deve e prendersi il meglio dalla vita, finché dura.