Uomini o bestie?

Questo inclassificabile libro (pregio massimo per me) può essere riconducibile, per vaga parentela, ad illustri ascendenti quali le calviniane Cosmicomiche, o le faticose avventure evoluzionistiche del ben noto “grande uomo scimmia del Pleistocene”; una certa aria di famiglia si può notare anche nei “Dialoghi impossibili” di Nicolò Targhetta che ho recensito poco tempo fa.
Tanto per orientare chi legge queste righe, il libro si può definire una strampalata, surreale, anacronistica (termine molto approssimativo) pseudo, ma non troppo, storia evoluzionistica. Il protagonista è Viskovitz, una bestia, nel senso migliore del termine; veramente sarebbe meglio dire i protagonisti, perché di Viskovitz ce n'è più d'uno; questo proteiforme personaggio infatti, è di volta in volta, nei venti racconti che compongono il volume, una lumaca con due sessi, un pappagallo che parla d'amore, un leone “contro natura”, invaghito di una gazzella, un camaleonte in crisi di identità, un verme, uno scarafaggio... Ma ciò che davvero Viskovitz rappresenta, sotto queste bizzarre e improbabili spoglie animali, siamo noi, gli esseri umani con tutte le contraddizioni laceranti che ci contraddistinguono, colti nella tragica, disperata, ma non seria, condizione esistenziale in cui ci dibattiamo, nella quale il sesso - nelle forme più varie e bizzarre - con buona pace di certi moralismi ispirati “alla natura”, è l'ossessione dominante e necessaria per la consolazione individuale e per la sopravvivenza della specie. Ancora una volta, il surreale e l'ironia sono il mezzo migliore per, se non spiegare, almeno rappresentare la realtà. Si ride per riflettere.






Nov 20, 2022, 9:33 AM
Una sola parola:

Geniale.

Oct 23, 2022, 11:38 AM