Il perfetto, nelle sue imperfezioni, secondo libro.
Il precedente è primo libro mi era molto piaciuto, perciò sono contenta che l’autrice abbia proseguito, Valentina potrebbe essere l’amica di chiunque, io come amica la vorrei di sicuro, un personaggio molto umano e normale, con le sue debolezze e fragilità. La storia inoltre è stata molto scorrevole con un buon intreccio di personaggi.
Anche se la fine di questa lettura mi ha portato a riflettere e mi ha fatto scuotere la testa e chiedere “ma come si fa?” la cattiveria umana, la manipolazione, non hanno mai fine, certe persone meriterebbero solo di essere rinchiuse. Fino a che punto una persona può mentire per proteggersi? Fino a che punto una persona può arrivare a negare, mentire e manipolare? Fin dove può spingersi?
Una storia che mi è davvero piaciuta, sono stata accompagnata piano piano in una storia coinvolgente, con personaggi molto reali e umani. Sono entrata dentro la narrazione e ho sofferto il lutto di una madre, senza pace da vent’anni per la scomparsa del figlio, la violenza subita da un’altra, ricordata piano piano, le bugie di un uomo, le indecisioni di un altro. Sempre però indagando con descrizione ma tenacia.
Valentina bronti, mamma delle tre gemelle bronti, un ex compagno musone, un lavoro con un capo molto incline alla rabbia, una collega di lavoro con cui deve condividere troppo, una migliore amica un po’ alla deriva e una nuova storia che coinvolge vecchie conoscenze di vent’anni prima e la morte di un giovane forse per un gioco sfuggito di mano.
Che bello ritrovare questa protagonista, se nel precedente libro l’avevano conosciuta spaesata e in crisi in questo è un po’ meno a pezzi e più attenta. In un mondo letterario fatto di super eroine, tutte perfette e invincibili ritrovare una protagonista umana, che arranca come tutti e un sollievo. Arranca, non si decide, non sa che fare o dire, vive la vita come tutti insomma. Buon libro.