Che meraviglia questo libro! Mai biografia fu scritta da un amico bella come questo lavoro di Max Brod. Da ogni pagina stilla un affetto e una stima incondizionata per il grande Kafka. Questi sentimenti sono sottesi ma non gli impediscono di raccontare con dovizia di particolari tanti episodi importanti e salienti della vita del grande autore ceco; di sottolinearne anche i difetti, le manie, sempre accompagnati da una spiegazione più che ineccepibile. Per capire Kafka penso che non si possa prescindere dallo scritto del suo più grande amico e mentore.
Egli (Kafka) venne una volta da me nel pomeriggio (allora stavo ancora con i miei genitori) e poichè entrando svegliò mio padre che dormiva sul divano, invece di scusarsi disse con immensa dolcezza alzando le braccia come per discolparsi e attraversando la stanza in punta di piedi: "Scusi, mi consideri un sogno".
Di primo acchito... in questo libro ho trovato una sorta di "dichiarazione d'amore", se mai fosse possibile usare questo termine per il racconto di un'amicizia.
In più ho letto quella che, credo, sia la lettera che tutti gli aspiranti scrittori vorrebbero ricevere:
"Egregio e caro signor Kafka...[...]
Nessuno degli autori coi quali siamo in relazione si rivolge a noi raramente come Lei con desideri o domande, e di nessuno abbiamo l'impressione che il destino dei libri pubblicati gli sia indifferente come a Lei. Mi sembra pertanto opportuno che ogni tanto l'editore dica all'autore come questa indifferenza verso la sorte dei libri non faccia vacillare la fede e la fiducia dell'editore nella eccezionale qualità delle pbblicazioni. [...]
Lei non deve prendere il successo dei Suoi libri nel pubblico quale misura delle fatiche che ci addossiamo per vnderli. Lei e noi sappiamo che di solito proprio le cose migliori e più pregevoli non trovano immediata risonanza, ma soltanto più tardi, e d'altro canto confidiamo che i lettori tedeschi avranno un giorno la facoltà di accogliere questi libri come meritano.
Ora vedrei con grande piacere se LEi volesse darci la possibilità di tradurre anche in pratica l'incrollabile fiducia nella sua attività affidandoci altri libri da pubblicare. Qualunque manoscritto che Lei volesse decidere di mandarci sarà benvenuto e pubblicato con amore e attenzione.[...]
AQggiunga che un ampio lavoro in prosa troverebbe naturalmente più volenterosa accoglienza che le raccolte di prose brevi. E' la mentalità volgare e assurda dei lettori; ma è anche un fatto innegabile.[...]
La prego, caro signor Kafka, mi faccia questo piacere e mi dica se e che cosa possiamo sperare da Lei per il prossimo avvenire...
Siceramente Suo Kurt Wolff"
3 Ottobre 1921
Pagg.147/148.