Contiene tanti spunti, questo libro, e fa venire voglia di approfondire molti degli aspetti cui accenna.
È la storia di quando i reietti dell'umanità eravamo noi, una parte di noi, considerati alla stregua dei neri, costretti a lasciare la Sicilia per andare in terre inospitali a fare un lavoro disumano che neanche i neri, appena liberati dalla schiavitù, volevano più fare, per diventare noi i nuovi schiavi, e per godere anche di un altro trattamento in comune con i neri, il linciaggio.
Una vicenda che oggi che le coste siciliane si riempiono di una nuova classe di reietti, fa pensare che la Storia a volte ha uno strano modo di mettere i puntini sulle i, ricordandoci da dove veniamo.
In ogni caso, a quei tempi non ci fu bisogno di scafisti, carrette del mare o altre forme barbare di trasporto clandestino. Furono i governi a organizzare il traffico degli schiavi: il neonato Regno di Italia, così desideroso di sbarazzarsi di una parte di popolazione malvoluta e problematica, e gli stati americani del sud, bisognosi di sostituire i neri con altra forza lavoro da tenere in catene. Tutto consentito, anzi autorizzato e incoraggiato, con il sigillo del Re.
somministrerei come terapia forzata questo libro ai tanti che vorrebbero affondare i barconi degli immigrati o con pensieri simili, perchè lo sdegno che provoca e la memoria di "quando eravamo noi i migranti" darebbe sicuramente un beneficio sociale.
Deaglio è andato in un angolo buio e sconosciuto dell'America, Talullah a trecento km da New Orleans, per raccontare e cercare di capirne di più riguardo al linciaggio di 5 siciliani ad opera degli abitanti.
Storia vera e terribile come dice il titolo, siamo nella terra dello schiavismo, nella provincia becera e ottusa, campi di cotone, sfruttamento di esseri umani con la pelle più scura e via dicendo
negli ultimi anni del 1800 in questi luoghi compaiono i siciliani, nè bianchi nè neri, già etichettati nella loro patria come esseri violenti, inferiori ( Lombroso impera) che si trascinano l'etichetta anche in questo Nuovo Mondo, dove vorrebbero cercare fortuna
"i dagos", una specie di vu cumprà dei nostri giorni
e nel Nuovo mondo trovano una morte atroce
non scrivo altro riguardo ai vari passaggi del libro, consiglio solo vivamente di leggerlo, comprese le perle contenute all'interno: una canzone della mia amatissima Billie Holiday e una poesia di Richard Wright
l'orrore e il dolore non hanno confini, razze, colori
L’episodio qui raccontato compariva già ne L’orda di Stella e magari in giro qua e là in altri testi.
Non fu il solo, ma con quello di New Orleans qualche anno prima, fu il più cospicuo: 5 a Tallulah e 11 a New Orleans.
Il curioso dei linciaggi è che quasi sempre colpiscono chi non è effettivamente colpevole oppure colpiscono reati mai avvenuti.
Questo perché le motivazioni sono sempre peregrine e poco hanno a che vedere con la realtà: perché sei negro, perché sei indiano, perché sei italiano.
Regnano sovrani l’ignoranza, la violenza, la prevaricazione, la manipolazione e, compagna di sempre, la paura.
Siamo nel secolo (l’Ottocento) che ha dato forma a due mostruose entità: il concetto di nazione e quello di razza.
In questo particolare caso la razza contestata è quella meridionale (cfr Lombroso e il brigante di Maria Teresa Milicia).
Una capra in un prato, un medico che l’ammazza e poi va a pestare, armato, il proprietario. Proprietario che reagisce con un colpo di fucile a pallini. Il ferito fa grande scena, ma se la cava con poco, e dopo poco esce per la comune e sparisce in qualche altro villaggio.
Nasce la voce della congiura e visto che la zona si è popolata di siciliani (importati al posto dei negri ormai liberi e più costosi) tanto vale prendersela con loro e ventilare un complotto. Non tutti sono d’accordo (qualcuno corre a far fuggire un altro papabile alla forca), ma nessuno ha mai visto da vicino una folla inferocita e determinata ad uccidere??
La guerra dei mondi e tutti gli altri mostri dei blockbusters sono nulla in confronto.
Deaglio ricostruisce la vicenda moto bene: gli articoli di giornale, la situazione sociale ed economica del profondo sud, sia quello dell’Italia fatta da poco, sia quello degli USA da sempre multietnici, ma dove comandano i bianchi wasp.
E poi questi siciliani, non proprio bianchi, lavoratori, con i loro banchi o negozietti di frutta e verdura, che trattano i negri come se non fossero negri, che vendono i loro prodotti a qualche soldino di meno degli spacci delle grandi tenute agricole, che presto diventeranno cittadini americani e magari sanno leggere e scrivere e possono pagare la tassa di un dollaro per votare …. Ne volete ancora per giustificare il fatto di cancellarli almeno da Tallulah??
Interessanti e condivisibili le conclusioni alle quali sono arrivati Deaglio e Cyntia Savaglio, docente all’Università di Tampa e storica.
Bella la poesia di Richard Wright relativa al linciaggio.
Ora, son d’accordo che nessuno tocchi Caino, ma almeno un po’ della condanna iniziale, quel rifiuto da parte dei propri simili, la solitudine del fratricida ….. vivere tranquillamente e morire nel proprio letto senza neanche un piccolo incubo dove qualcuno ti denudi e ti impicchi al primo pioppo disponibile, mi sembra un po’ troppo lassista.
18.06.2015