Forse è meglio se continua a fare altro!

Oct 19, 2011, 8:59 AM
Una storia che attraversa la Storia come un turbine.

Zita è una donna che nella vita ha fatto di tutto: un aborto clandestino a 15 anni, un attentato e la fuga a Parigi; ha intervistato Khomeini, trafficato in passaporti falsi e ha avuto un grande amore persiano. Poi, il ritorno a Torino, il passato che riemerge come uno schiaffo, un nuovo inizio.

Ora sembra una bella e tranquilla sessantenne, eppure in lei non si è affatto spenta quell'energia che l'ha portata a vivere così appieno ogni istante, forse guidata da un eccesso di ossitocina, ormone collegato alla maternità che pare però anche influenzare la capacità di provare empatia e comprendere meglio sé e gli altri.

La storia di Zita si inserisce nella nostra Storia (passando per il 68, gli anni di piombo, la rivoluzione iraniana e gli orrori della guerra con l'Iraq, per arrivare a quest'Italia centocinquantenne fatta anche di bordelli presidenziali e scafisti): e Zita l'attraversa con la forza di un turbine.

Lo stile liquido, essenziale e tuttavia intenso della narrazione, il continuo gioco fra il presente e i diversi piani del passato e dei ricordi, trasmettono tutta la passione e la vitalità che animano un personaggio difficile da dimenticare.

Sep 8, 2011, 2:10 PM

Zita è idealista, energica, generosa.
Per questo nella sua vita si trova sempre nel cuore degli eventi; con l’amico Carlo, razionale e posato, a farle da contraltare.
In realtà Zita non è la protagonista, ma il pretesto per raccontare gli ultimi cinquant’anni della nostra vita: anche nelle situazioni eccezionali, non ci sono toni enfatici, e l’occhio è puntato sul quotidiano (con immediato effetto di dejà vu ).
Direi operazione perfettamente riuscita (anche se il finale non l'ho trovato all'altezza del resto).

Oct 10, 2011, 9:07 AM