Hoare ha scritto, con "Leviatano", uno dei libri più belli che abbia letto. Ma qualcuno mi aveva avvisato, tempo fa, che non si era più ripetuto e che, di fatto, è l'autore di un unico libro che però ne ha scritti diversi. Questo ha uno spunto notevole: un viaggio di Duerer verso la costa, in un momento di crisi personale, per vedere delle balene spiaggiate, mettersi al cospetto del grande leviatano e ridare vita alla propria arte. Ma il libro è confuso: salta di palo in frasca, non ha un centro di interesse reale (la vita di Duerer? La pittura dei "mostri marini"? Le balene, di nuovo? La crisi creativa?), parla di tutto e del contrario di tutto, si perde, ha molti passaggi oscuri e noiosi, saltabecca da un secolo all'altro perdendo anche contatto con il soggetto principale (o tenendolo a galla per i capelli). Insomma grande delusione.