Nascendo tra gli specchi

Lerner in questo libro sembra interessarsi all'ambiguità del reale: un giovane poeta, morbosamente indeciso e bugiardo, si trasferisce a Madrid con una borsa di studio e partecipa a feste e eventi artistici; impostore che finge di fare ricerche, a disagio con il proprio talento, frequenta due donne che amano il suo essere straniero e la sua identità sdoppiata ed è coinvolto da spettatore nel drammatico attentato alla stazione di Atocha dell'11 marzo. Adam Gordon è un uomo tormentato e triste, vitale e inquieto, dipendente da farmaci, droga, alcol e menzogne, individuo intelligente e profondo: vive dentro un racconto e una crisi e si sottrae alla vita tra il Prado e El Retiro, nella noia di un vagabondare letterario e artificiale e nell'assenza di motivi e obiettivi, aderendo completamente al flusso delle proprie emozioni. E così tra gesti istrionici e delusioni sentimentali, in un linguaggio sempre segnato dall'incertezza, affiorano la necessità di cancellare ogni distanza esistenziale e un sentimento di vergogna che lo trasporta verso se stesso, suggerendo nuove possibilità di coinvolgimento e autenticità.

“Allo stesso tempo, però, provavo una specie di euforia per quella improvvisa incapacità di provare emozioni, un’eccessiva emozione di secondo grado che comunque non alterava l’insensibilità di primo grado. Quell’euforia, se di euforia si trattava, era lontanissima dal corpo, e perciò compatibile con la mia anedonia: era come se galleggiassi in un bagno caldo al di fuori di me. Avvertivo una specie di vampa di forza, la forza di percepire il mondo come sotto vetro, e quel distacco, insieme con la riduzione del mio bisogno o capacità di dormire, mi conferiva un’energia quasi vampiresca, anche se ero io stesso la mia preda”.

May 4, 2015, 5:55 PM

"Mi ero convinto che riuscisse a leggermi dentro, che la mia disonestà le fosse del tutto palese, e in effetti non occorreva una gran perspicacia da parte sua, considerato il livello del mio spagnolo e considerato che, quando per fare due chiacchiere mi raccomandava un poeta o un esperto di guerra civile spagnola, io mi limitavo a borbottare che il nome mi sembrava familiare, per quanto non fossi sicuro di aver usato la parola giusta per "familiare". "

Difficile classificare questo libro, in cui il protagonista (un giovane pseudo-poeta americano, bugiardo, depresso, edonista in fase di anedonia) fra uno spinello e una sbronza passa attraverso un momento cruciale della storia spagnola più recente (la strage alla stazione di Atocha), la ricerca della "profonda esperienza artistica" e l'incapacità di vivere.
Divertente e ricco di spunti. E chissà se c'è qualche riferimento autobiografico... ;-)

Nov 8, 2012, 4:02 PM

così imparo a fidarmi delle recensioni sulla copertina.

Jul 11, 2013, 9:26 AM