Connelly è sempre Connelly, ma....

Libro avvincente e giustamente complesso. Ma non il miglior Connelly. Più fantasy che detective story, ha un finale inaspettatamente deludente. Il misterioso ed invisibile assassino, di cui non si conosce che il soprannome "l'Averla", quando non c'è ancora alcuna traccia seria per identificarlo, che fa? Si va a nascondere nel portabagagli del giornalista che indaga su di lui.
Ma è Connelly o Topolino contro Macchia Nera?
Questo è l'ultimo libro nuovo che leggo. D'ora in poi rileggerò solo libri che ho già letti, perché a 91,5 anni alla fine del libro non mi ricordo il principio.
Ma, leggendo e rileggendo....chissà
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Jun 3, 2022, 3:15 PM
IL GENE DELLA CREATIVITA'

Gli ultimi romanzi di Michael Connelly, con protagonista Harry Bosch, avevano dato segni di stanchezza e di calo della tensione.
Ecco allora che il genio dell'autore ripropone, con questo "La morte è il mio mestiere" il personaggio di Jack McEvoy, già protagonista dei due bellissimi romanzi "Il poeta" e "L'uomo di paglia", e torna a brillare, in tutto il suo splendore, la vena creativa, la suspense, il ritmo.
Connelly si conferma come il migliore autore di thriller con uno dei più interessanti romanzi che abbia proposto, in senso assoluto.
Non arrivo a cinque stelle solo perché il finale mi ha lasciato un poco perplesso, anche se, riflettendoci, comprendo le motivazioni.
Trama molto bella, tesa, interessante, innovativa e di grande attualità.
Narrazione coinvolgente, con grande ritmo, senza nemmeno un attimo di calo.
Si torna ad un solo caso (finalmente) senza quindi dover seguire più piste.
Non facile mantenere la focalizzazione, ma Connelly fornisce una prova magistrale delle sue capacità.
Jack McEvoy, affiancato dall'ex agente Rachel Walling (già presente nei precedenti romanzi sopra citati) e da Emily Atwater (collega di redazione a "FairWarning"), si occupa di un caso di omicidio su una giovane donna - Christina Portrero - con cui aveva avuto un solo incontro sessuale qualche tempo prima. La donna è stata uccisa in modo brutale, ovvero spezzandole il collo con dislocazione atlantico occipitale (DOA).
Ma non è la sola ad avere subito questo "trattamento" e da qui parte la ricerca del serial killer denominato L'Averla (come l'uccello predatore che spezza, con il becco, il collo alle sue vittime).
Nel dipanarsi della storia, architettata in modo magistrale, l'autore si focalizza sul tema della genetica, del DNA, e, in particolare, su una sua componente, il cosiddetto "dirty four", il gene DRD4, responsabile delle dipendenze da sesso, droghe, alcolismo.
Jack seguirà la pista dell'acquisto di informazioni su affinità da DNA (per individuare propri consanguinei) vendute a prezzi molto bassi (23 Dollari!) da una società (GT23) che, per mantenere questo costo così basso e competitivo, rivende i DNA di coloro che ad essa si rivolgono ad altre società.
In teoria l'anonimato dovrebbe essere garantito, ma...questa è la porta d'ingresso per accedere ad un file di donne molto allettanti per depravati ed anche per il serial killer.
Questo è solo il nucleo su cui ruota tutta la narrazione che, con ritmo incalzante, svela una serie di relazioni pericolose e, soprattutto, oltre 15 vittime del serial killer che la polizia non era stata in grado di collegare tra loro o aveva archiviato come suicidi.
Jack e il suo tandem femminile di supporto riesce, tessera dopo tessera, a ricostruire il puzzle e ad individuare "fornitori", fruitori e vittime, compresa l'unica sopravvissuta (ma in condizioni disperate, che ricorda in qualche modo il film "Il collezionista di ossa") che si rivelerà molto preziosa per avvicinarsi al profilo dell'Averla.
Jack rischia molto e alla fine riuscirà a scrivere la storia degli eventi per il suo giornale ma non ad identificare il serial killer, anche se non mancherà, nel finale, un incontro molto ravvicinato e pericoloso.
Mi aspettavo forse una conclusione diversa, ma, nella logica del romanzo la scelta di Connelly è comprensibile, lasciando il lettore sospeso fino all'ultima riga.
Un ritorno strepitoso al thriller d'autore, senza alcuna concessione al sensazionalismo, senza sesso o violenza gratuita (troppo spesso presente in questo genere di letteratura), e trattando un tema di attualità e interesse.
Insuperabile Michael Connelly che ha, nel suo DNA, il gene della creatività!
Blue Tango

Oct 17, 2020, 12:27 PM

Ritmo sostenuto, vicende possibili, anche dal punto di vista scientifico, con un finale un pò tirato, ma che non toglie nulla alla trama.

May 6, 2023, 4:54 PM