Intanto mi è sembrata la brutta copia di Io e te di Ammaniti, solo che in quel caso la storia è imprevedibile e ben costruita, il personaggio si scontra con se stesso e il suo carattere. Qui è tutto troppo evidente.
Il tema dell'adolescente che fugge nella sua soffitta era promettente, ma è diventato presto un po' un giro di parole. L'autrice non sfrutta abbastanza il lato drammatico della situazione, né quello comico.
Anouk è nella sua soffitta, si nasconde, mangia, punto e basta. Forse esagero un po', ma mi aspettavo che accadesse qualcosa di più. Non necessariamente in termini di azione, ma di pensiero. Anouk non sembra pensare molto alle conseguenze della sua fuga, né il suo personaggio si sviluppa psicologicamente. Ho trovato il suo personaggio un po' infantile. Non ho provato compassione per lei, nonostante quello che ha passato a scuola.
L'epilogo (un po' troppo prevedibile per i miei gusti) arriva troppo in fretta. A mio parere, sarebbe stato interessante se l'autrice avesse continuato la storia. Mi sarebbe piaciuto vedere Anouk frequentare una nuova scuola, farsi nuovi amici e così via. Se l'autrice avesse continuato la sua trama, avremmo anche potuto vedere come la famiglia di Anouk si fosse gradualmente riformata. Questo avrebbe aggiunto un po' di coerenza e densità emotiva all'insieme.