Scoperto Ghiotti con il suo primo romanzo, appena pubblicato, Rondini per formiche, che alla lunga mi ha annoiato ma mi ha lasciato il dubbio che l'autore fosse più che bravo con le parole (meno con le storie). Così ho lasciato perdere il suo primo libro, raccolta di racconti, e mi sono fiondato invece sulle sue poesie, contenute in questo Estinzione dell'uomo bambino. Ma anche qui il grosso sono poesie d'amore, come già fu il grosso della storia del suo romanzo. Quasi tutte le poesie sono rivolte al suo amante/amore (ispirato a, o ispiratore di, quello raccontato in Rondini per formiche, probabilmente), e a me alla lunga è sembrato di spiare la loro corrispondenza. L'infanzia, poi; la madre; bare, ossa, trapassi. Gli psicanalisti andranno in brodo di giuggiole.
Sono comunque sorpreso e estasiato, drogato, dalla musicalità dei suoi versi e dalla cultura da cui Ghiotti è dichiaratamente influenzato e a cui è esplicitamente devoto.
Stranianti e eccitanti al tempo stesso i riferimenti all'epoca contemporanea (Lucio Dalla, i cartelli autostradali luminosi, la cronaca dei telegiornali, i graffiti sui muri; per fortuna non si nomina Facebook).
A caldo: credo di aver preferito le sezioni "Figure" (poesie dedicate a poetesse, poeti e una vittima di omofobia) e "Versi chiarissimi" (non mi chiedete perché). Poesia preferita: "Alla madre". Verso inconsapevolmente più comico: "Bevi da me, sono una capra".

Jul 14, 2016, 10:49 AM